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Roma Voglia di Coppa

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All'Olimpico arriva l'Atalanta per la gara «secca» degli ottavi Zeman rilancia De Rossi: «Proviamo a vincere il trofeo»

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Davantia ottomila anime pronte a sfidare il gelo dell'Olimpico stasera si presenta l'Atalanta per la gara a eliminazione diretta degli ottavi. Chi passa trova la vincente di Udinese-Fiorentina: i giallorossi giocherebbero l'eventuale «quarto» in Friuli se vincessero i bianconeri, nella Capitale qualora avesse la meglio la squadra di Montella. Intanto il boemo pensa a partire bene. «Purtroppo in Italia - accusa il tecnico - questa coppa è snobbata. La preferivo quando tutte le grandi squadre partivano dai primi turni come si fa all'estero, ma per me è sempre importante vincere e bisogna cercare di giocarsela. Non bisogna sottovalutare l'Atalanta: chi gioca deve avere la stessa voglia di sabato». Sarà una serata di occasioni per qualche escluso eccellente degli ultimi tempi. A partire da De Rossi e Stekelenburg. Turnover sì, ma senza esagerare. «Da una parte vorrei cambiare la squadra - spiega Zeman a Roma Channel - dall'altra mantenerla visto che le ultime partite mi hanno dato soddisfazione. Spero di non sbagliare se farò qualche cambio». Il primo dovrebbe essere in porta: Stekelenburg è pronto a rientrare. Oltre allo squalificato Lamela, riposo in vista per Totti - ma il capitano «può giocare sempre» secondo Sdengo - l'acciaccato Florenzi (affaticamento al polpaccio sinistro) e Castan. Davanti possibile tridente con Destro a sinistra, Pjanic («non si cosa può succedere sul mercato ma voglio onorare il contratto fino al 2015» ha detto all'Equipe) confermato dall'altra parte e Osvaldo al centro. In mediana Bradley, De Rossi regista e uno tra Perrotta e Marquinho. Dietro probabile chance per Dodò, anche se il boemo ammette: «Non riesco a esprimermi su di lui. Ha grosse qualità ma non le fa ancora vedere: ha bisogno di tempo». Al centro si rivedrà Burdisso, mentre Zeman non intende rinunciare all'enfant prodige Marquinhos. Parlando bene del 18enne brasiliano, tira una stoccatina a Castan. «Marcos si è inserito alla grande, però gioca con la limitazione di Castan: segue più lui che il suo istinto». Tradotto: dovrebbe dar meno retta al più anziano quando gli chiede di arretrare. Quello che ancora non convince Zeman è proprio l'atteggiamento in fase difensiva. «La squadra risponde più quando deve proporre, gli attaccanti non sempre aiutano. Giochiamo come vorrei, magari manca qualche sovrapposizione in più: spesso ci chiudiamo nel mezzo senza sfruttare gli spazi esterni. Dobbiamo migliorare, niente è perfetto: la vittoria con la Fiorentina dà motivazioni per crescere». La nuova classifica fa venire l'acquolina in bocca. E Zeman stila la sua personale graduatoria. «La Juventus è la squadra che mi ha fatto maggiore impressione finora, dopo di loro c'è il Napoli, nonostante la sconfitta a San Siro». La Roma non vuole essere da meno, ma l'invito alla calma arriva da Baldini che si è scelto un interlocutore d'eccezione come Francesco De Gregori per ricordare che «serve ancora tempo. Non bisogna pensare - spiega il dg intervistato dal cantautore su Radio Capital - di aver fatto troppo bene sin qui: lo scetticismo è un male di questa città ma troppa euforia può fare anche peggio». Parole sante.

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