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La «bufera» equestre

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Siriaccende la polemica sul neo consiglio della Federazione Italiana Sport Equestri. A tre mesi dalle Elezioni Federali, che il 10 settembre del 2012 a Forte dei Marmi hanno visto la vittoria di Antonella Dallari con il 50,17% dei voti sul presidente uscente Andrea Paulgross, c'è il rischio di un'espulsione dal consiglio del vicepresidente federale Gabriele Tibaldo e del rappresentante dei cavalieri Emilio Bicocchi per fatti di doping che invaliderebbero la loro nomina. A presentare ricorso contro i due cavalieri e la stessa Fise è stato il Circolo ippico dell'Uccellina. Le accuse fanno riferimento a due precedenti per doping che ai sensi dell'Articolo 53 dello Statuto Federale rappresentano causa di ineleggibilità assoluta. Quello del doping è un terma su cui il presidente del Coni, Giovanni Petrucci, ha dichiarato tolleranza zero come dimostra addirittura l'espulsione dalla gara olimpica di marcia del detentore del titolo olimpionico, l'altatesino, Alex Schwazer. Risale al 10 maggio 2008 la vicenda che vede coinvolto l'attuale vicepresidente FISE Tibaldo. Il suo cavallo Artù AM, in occasione della tappa di Chioggia del Circuito UNIRE FISE era stato trovato positivo alla sostanza proibita Flunixin. In quanto responsabile del cavallo in gara Tibaldo ha dovuto rispondere all'accusa di doping e in udienza, difeso dall'avv. Maria Vittoria Valle (oggi Presidente del Comitato Regionale FISE Veneto) ha ammesso la somministrazione della sostanza dopante. Come conseguenza la Commissione Disciplinare della FISE ha condannato Tibaldo alla sospensione dalle attività agonistiche per un mese e al pagamento di un'ammenda. Solo un anno più tardi, nel gennaio del 2009, è stato l'aviere capo Emilio Bicocchi a essere coinvolto in un altro caso di doping. Il dipartimento legale della Federazione Equestre Internazionale(Fei), infatti, ha comunicato alla Fise la positività al principio attivo Dexamethasone del cavallo Jeckerson Olea montato e di proprietà dell'aviere capo Bicocchi. L'occasione era quella del CSI4* di Monaco del dicembre 2008. A seguito della contestazione, il cavaliere ha ammesso la propria responsabilità rinunciando alle controanalisi e all'impugnazione del provvedimento di condanna concordando l'applicazione di una pena pecuniaria. L'appuntamento ora è per il 12 dicembre 2012 quando l'Alta Corte di Giustizia del CONI si riunirà per pronunciarsi sulla permanenza nel Consiglio federale dei due cavalieri particolarmente vicini alla presidente Dallari. La sentenza è particolarmente attesa dal presidente del Coni Petrucci per riconfermare la sua linea di tolleranza zero, che se deve valere per gli atleti a maggior ragione deve valere per chi è ai vertici dirigenziali di una federazione sportiva, quella dell'equitazione dove il rigore è particolarmente necessario.

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