«Alla Roma serve una difesa forte»
ErikaMenghi «Gliel'ho detto a Taxi: "È mio, è mio!"», ha ragione Castan a prendersi i meriti del gol dell'1-0 giallorosso. I meriti se li divideranno da buoni compagni di squadra: «L'importante - dice il brasiliano a Sky - è che è stata una bella partita e che abbiamo vinto». La prima delle due reti incassate ha evidenziato ancora qualche piccolo difetto difensivo, ma tutto sommato il miglioramento è evidente: «Siamo saliti, ma si vede che c'era un giocatore che teneva in gioco gli altri. Dobbiamo allenarci di più per fare sempre meglio. L'inizio di stagione è stato difficile, tutti i difensori erano nuovi, ma abbiamo parlato tutti i giorni e stiamo progredendo. Una squadra forte ha bisogno di una difesa forte». E Zeman non vorrebbe mai privarsi di chi, seppur giovanissimo, sta contribuendo a renderla forte: «Marquinhos? È troppo forte, ho giocato con lui anche al Corinthians. Cresce match dopo match, ha un futuro brillante. È un futuro campione». Che presto potrebbe fare le valigie per raggiungere la nazionale under 20: «Non so cosa consigliargli - parla schiettamente Castan - ma lui è tranquillo, ci parlo tutti i giorni. È una decisione che deve prendere da solo». Anche Pjanic ha fatto una scelta, quando ha dato la sua disponibilità a giocare in un ruolo tutto nuovo per lui e si è messo a fare l'esterno d'attacco: «Mi piace, ho libertà di esprimermi, posso cercare gli attaccanti e dare palle gol. Sono vicino alla porta, è una posizione che mi piace. Il mister mi da libertà, io cerco di fare il meglio possibile». Qualcosa è cambiato anche nella testa del gruppo giallorosso: «Ora entriamo in campo con la voglia di vincere, forse - ammette il bosniaco - non ce l'avevamo un mese fa. Dopo il derby ci siamo presi per mano con i tifosi. C'è finalmente la continuità. Non bisogna sognare troppo, non abbiamo fatto nulla di eccezionale: siamo la Roma. Abbiamo perso punti all'inizio e ora ce li riprendiamo. Il posto adatto della Roma è più vicino ai piani alti. Adesso siamo davanti la Fiorentina, speriamo di proseguire bene fino a Natale». De Rossi e Osvaldo, partiti dalla panchina, hanno saputo nascondere il muso lungo e dare il loro contributo in corsa alla squadra: «Li ho visti bene, coinvolti - assicura Perrotta a Sky -, poi è normale che non erano felici di stare in panchina. Ma quando sono entrati hanno dato il loro». Per lui invece si avvicina un traguardo importante: «Non ci penso, ma sarebbe bello arrivare a 400 partite. Mi piacerebbe continuare con questa squadra».