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Adriano Serafini Gettare il cuore oltre l'ostacolo.

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Leparole della tanto discussa ultima intervista zemaniana, infatti, sono rimbalzate nei corridoi di Trigoria finendo inevitabilmente tra i pensieri di un sempre più preoccupato De Rossi. Perché superate le pene del derby, il centrocampista di Ostia non si aspettava di certo l'ennesima batosta fuori tempo, nel momento forse più sereno che la squadra stava vivendo dall'inizio della stagione. Il numero sedici a caldo non ha preso per niente bene le accuse velate (neanche troppo), che dall'arrivo del boemo si sono susseguite in un rapporto difficile, contorto e sicuramente mai decollato. E quindi passata la notte, l'allenamento pomeridiano in vista dell'arrivo dell'ex Montella all'Olimpico, non poteva che iniziare con un chiarimento. Non con il diretto interessato, ma con con chi in qualche modo ha il diritto e il dovere di proteggere un patrimonio tecnico della società. De Rossi sale le scale verso gli uffici dirigenziali: Baldini e Sabatini lo attendono. L'unità d'intenti societaria è quella di tranquillizzare il giocatore, trovare spiegazioni e delle motivazioni ad un modo di fare che ha coinvolto già parte della squadra. Le frecciate di Zeman hanno già avuto diversi obiettivi: da Lamela, Osvaldo e Pjanic passando per Balzaretti, in tanti sono passati sotto la scure del boemo nelle dichiarazioni di fronte a microfoni e telecamere. «Stai tranquillo, non voleva fare polemica: solo spronarti per fare meglio - il messaggio di conforto del direttore sportivo - Ora pensiamo a vincere tutti insieme». De Rossi ha capito e prima di scendere in campo ha mostrato un pizzico di serenità in più. Durante la seduta poi non c'è stato nessun contatto diretto, con il centrocampista finito nelle prove tra le riserve senza fiatare. Tachtsidis, Florenzi e Bradley lo schema utilizzato nel corso della partitella: un segnale o l'ultimo modo di incoraggiare una reazione per una maglia da titolare che sembra ancora essere in ballo. In bilico nella testa del mister, meno in quella legata al nome di un marchio che la nuova società americana sta cercando di sfruttare al massimo. De Rossi infatti sarà protagonista del prossimo spot della Volkswagen, dopo i primi due mandati in onda sulle grandi interpretazioni di Totti & co. Un attestato di stima, che dallo spogliatoio prende forma dalle parole del suo amico Simone Perrotta, che dopo aver messo il punto sulla vittoria di Siena, si dedica ad esaltare doti e qualità di quel ragazzo tanto messo in discussione: «Daniele è un giocatore eccezionale, protagonista di questa squadra e attaccatissimo alla maglia simbolo di questa città». Analizzando anche il fatidico momento del derby dopo la manata a Mauri: «Solo noi che eravamo nello spogliatoio sappiamo l'amarezza e la tristezza provata dopo l'espulsione. Lui può darci ancora tanto - ha aggiunto a Sky - e mi auguro che possa restare con noi, perchè in questa squadra può fare sempre la differenza».

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