di Gianfranco Giubilo Dura, in realtà, poco più di mezz'ora, questo anomalo derby del tifo a senso unico, quando il Toro rimane in dieci comincia l'assedio, la pressione juventina diventa insostenibile, a metà ripresa Marchisio firma la sente
Primotempo pazzesco, Torino autoritario, palla-gol per Meggiorini. Poi Rocchi sbaglia a fermare Pogba, era stato Ogbonna a colpire Gillet. Cambia volto alla gara la follia di Glik, intervento omicida su Giaccherini, rosso scontato. Nuovo assetto tattico per la Juve, difesa che torna a tre, rigore per fallo di mano per Basha, Rocchi dimentica che era già ammonito, Pirlo ci mette una pezza calciando altissimo. E adesso ricomincia la caccia, recuperate le sette sorelle di una storia recente, con l'arrivo del Milan. Ad eccezione della Roma, giocano in casa tutte le altre dell'alta classifica, il compitino più elementare spetta al Napoli, che al San Paolo avrà il Pescara, imbarazzante contro la Roma. Dopo la sconfitta di Parma, tenta di risollevarsi l'Inter, che a livello di società ha già perso la faccia con la goffa gestione del problema Sneijder. Gasperini torna, alla guida del Palermo, nella città che lo ha liquidato fin troppo in fretta, per i siciliani una motivazione in più, non saranno clienti arrendevoli. Nonostante la classifica sia esplicita, non sarà una passeggiata per la Fiorentina, nel posticipo serale, perché la Samp si è lasciata alle spalle una parentesi terrificante e quando può arroccarsi mostra il il suo volto migliore. Montella ha perso per strada tutti i titolari dell'attacco, deve affidarsi all'estro del giovanissimo El Hamdaoui. Le maggiori difficoltà dovrebbe teoricamente incontrarle la Lazio, di scena all'Olimpico per la seconda volta consecutiva: ma oggi, invece della spenta Udinese, ci sarà il Parma, una delle squadre più in forma del momento. Ma Petkovic fa affidamento soltanto sulle qualità dei suoi, che stanno giocando alla grande e non vogliono mollare l'attuale posizione privilegiata. Viaggio agevole soltanto in termini logistici quello della Roma a Siena, toscani che la penalizzazione iniziale costringe all'affanno nonostante un buonissino avvio di stagione. Dopo avere punzecchiato Osvaldo e ribadito che Tachsidis è il solo vero regista, Zeman continua a difendere il gioco della Roma, beato lui che riesce a vederlo.