Petkovic «Sogno la goleada»
All'Olimpico la Lazio sfida il Parma per restare sul treno per l'Europa L'allenatore: avversario duro, dobbiamo essere cinici e fare 3-4 gol
Pernon perdere il treno che porta nell'Europa che conta. La Lazio è lì, a 26 punti, quinta in classifica e a due lunghezze da Inter e Fiorentina che oggi hanno impegni decisamente più abbordabili a confronto con i biancocelesti che alle 15 scendono in campo all'Olimpico contro un Parma in ottima forma. Gli uomini di Vladimir Petkovic devono vincere per restareaggrappati al carrozzone che punta a un posto in Champions League. È il momento di allungare la striscia positiva conquistando tre punti, il tecnico ha a disposizione quasi la totalità della squadra e può schierare i migliori in campo, ma non sarà così facile, secondo l'allenatore, portare a casa il risultato: «Il Parma ha dimostrato di essere in forma, è una partita difficile, è un avversario da prendere con le pinze e con convinzione. Vedendo come hanno giocato, anche contro l'Inter, hanno dimostrato di poter credere alla zona Uefa, Donadoni ha fatto un ottimo lavoro, è una squadra forte che domani (oggi, ndr) potrebbe darci fastidio». Nonostante le difficoltà di un avversario che ha solamente sei punti in meno della Lazio e vuole risalire la classifica, Petkovic sa che le poternzialità della sua squadra in questo momento sono alte. È convinto di iniziare a intravedere i frutti del lavoro, come ha detto nella conferenza stampa post vittoria con l'Udinese, ed è questa un'ammissione importante per un tecnico che davanti ai microfoni ha sempre prodigato la ricerca di una prestazione migliore nonostante i già buoni risultati. È la filosofia del bosniaco: cercare di avere sempre più fame e analizzare le proprie prestazioni per crescere ancora. Ora, nonostante il lavoro non sia finito, Petkovic può però anche permettersi di pensare positivo: «Abbiamo avuto un piccolo buco psicofisico di un momento, ma non abbiamo mai perso due partite di fila, le altre squadre nella stessa situazione hanno pagato di più. Finalmente è tornata l'allegria, la voglia di giocare e competere, significa che a livello fisico e mentale stiamo bene». Anche perché è sempre molto attenta a non prendere gol tenendo il baricentro spostato sul fronte offensivo: «La Lazio - spiega il tecnico - sa soffrire in certi momenti. Contro la Juve abbiamo visto che dipende da noi, che se facciamo un lavoro difensivo anche più alto allontaniamo i pericoli». E se il reparto arretrato, anche grazie al rientro definitivo di Radu, sembra girare bene e ha trovato in Cavanda e Ciani ottime alternativi ai titolari di inizio stagione, Petkovic chiede più gol a chi si ha il compito di gonfiare la rete. Vorrebbe una goleada a partita: «Contro l'Udinese c'è stato un calo di 7-8 minuti dopo il secondo gol, dobbiamo essere ancora più cinici, per fare il terzo, il quarto...». Alla vigilia dell'importante sfida contro il Parma che può dare alla Lazio uno slancio verso l'alto, l'allenatore biancoceleste fa capire chiaramente la sua filosofia. Vorrebbe passare sopra qualsiasi squadra lungo il cammino come fosse un carroarmato: «Non mi interessa la classifica, non mi interessano gli avversari, ci servono più punti possibili cominciando da domani (oggi, ndr). Non so neanche con chi giocheremo in futuro...». Insomma, il tecnico non guarda in faccia nessuno. Vuole pensare solo a fare la partita. Sulla squadra che andrà in campo oggi, però, la Lazio dovrà fare a meno di Marchetti: «Non è successo niente di nuovo rispetto a ieri (l'altro ieri, ndr). Ha un affaticamento muscolare, è in forte dubbio, devo valutare se mi conviene rischiarlo o preservarlo». Dopo la rifinitura sarà poi confermato che sarà Bizzarri a sostituirlo, perché al numero uno (che ha una contrattura), spiega Petkovic, «serve più saltare un match che passare poi tanto tempo fuori». Il tecnico spende qualche parola anche su Cavanda e Onazi: «Sono ragazzi interessanti, come tutti i giovani hanno cali di tensione e fisici. Cavanda sta tornando in forma, spero continui nei suoi progressi. Onazi subisce una concorrenza diversa». Mentre invita Ederson a non aver «paura di sbilanciarsi quando gli altri avanzavano, deve buttarsi dentro senza pensare troppo». Perché la Petko-macchina deve macinare gol.