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Daniele Palizzotto Alla fine vincono le ragazze dell'Est, ma in fondo poco importa.

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Gliincessanti applausi elargiti dai 10 mila spettatori accorsi al Mediolanum Forum di Assago trasmettono del resto un messaggio preciso: per molto tempo ancora il tennis italiano dovrà ringraziare le donne. Dodici mesi dopo la piccola grande impresa firmata da Francesca Schiavone e Flavia Pennetta contro le inarrivabili sorelle Williams, il miracolo non si è ripetuto. Troppo forti Maria e Ana, troppo alte, troppo potenti, troppo a loro agio sul campo veloce allestito ad Assago. Sara e Roberta, in arte Ciqui&Ciqui, hanno lottato come sempre e fino all'ultimo punto, perché la «Grande Sfida» sarà pure un'esibizione «breve» (un solo set), ma perdere non fa mai piacere, soprattutto quando di fronte ci sono due ex numero uno. La Vinci, per la verità, ha anche sfiorato la vittoria nel primo match contro la Ivanovic, umiliata dalla tarantina con un doppio 6-0 nell'ultimo confronto diretto disputato in estate a Montreal, in Canada. Forse anche per questo la serba, elegante e più che mai sorridente, non si è arresa quando s'è trovata sotto 5-4, recuperando lo svantaggio, dilapidando la possibilità di chiudere sul 6-5 ma poi giocando un ottimo tie-break, chiuso 7-5 con un rovescio vincente. A quel punto il pubblico del Mediolanum Forum aveva già intuito il destino della «Grande Sfida». Come pretendere d'altronde dalla fantastica Errani, numero 6 mondiale dopo un'ascesa entusiasmante quanto imprevedibile, un successo contro la bestia nera Sharapova, ostacolo quest'anno invalicabile già a Parigi e poi Istanbul? Sarita, nel pieno della preparazione invernale, ha fatto ciò che ha potuto, finendo per cedere 6-2 tra sorrisi e simpatiche gag della siberiana, con «cinque» scambiati col giudice di linea o sguardi scherzosamente intimidatori lanciati verso il pubblico schierato con la romagnola. E così il punto conquistato come da pronostico in doppio (6-4), specialità dominata quest'anno da Ciqui&Ciqui, non ha cambiato l'esito della «Grande Sfida», ma neppure l'umore delle eroine azzurre. «È stata un'esibizione bellissima – ha ammesso la Vinci – mi sono divertita molto, vedere così tante persone sugli spalti ci rende orgogliose». «Il campo veloce non mi aiutato – ha aggiunto la Errani – e poi ho sentito molto l'emozione, c'era tantissima gente. Ora la preparazione per gennaio: è stato un anno incredibile, riconfermarsi sarà dura». Milano applaude, l'Italia ringrazia. Dalla pioniera d'inizio millennio Silvia Farina alla Schiavone e la Pennetta fino alla fantastica coppia formata da Sara e Roberta, le eroine tricolori sembrano non finire mai. Stavolta hanno vinto le miss arrivate dall'Est, la prossima chissà: l'Italtennis si gode Ciqui&Ciqui e attende con ansia anche un eroe al maschile.

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