Carlo Gugliotta Il Colorado si tinge di tricolore e porta con sé una fetta di Roma.
L'azzurroha fatto segnare il tempo di 1'1468, staccando di poco più di venti centesimi lo scandinavo. Al terzo posto si è invece piazzato l'austriaco Hannes Reichelt, che è sceso in 1'1538. Il 27enne azzurro, romano di nascita ma vissuto tra i monti del Piemonte, a San Sicario, come miglior risultato sinora aveva fino ad ora ottenuto in coppa solo due quarti posti, tutti nella passata stagione: nella supercombinata di Soci e nel supergigante di Schladming. Un successo tanto bello quanto inaspettato per l'italiano, che subito dopo la conclusione delle gare ha espresso tutta la propria gioia: «Che bello vedere Svindal dall'alto in basso sul podio, è proprio una grandissima soddisfazione», ha detto Marsaglia subito dopo aver realizzato questa importantissima doppietta della spedizione azzurra impegnata in Colorado: «Sapevo che avrei potuto fare la differenza nella prima parte ed in quella finale della Birds of Prey, ma non è semplice riuscire a fare quello che si ha in mente. Questa volta ci sono riuscito, ho rischiato ed è andato tutto secondo i piani. Mi dispiace per Innerhofer e Fill che stavano facendo una grande gara anche loro». La «maledizione» della Birds of Prey viene quindi annullata: prima di venerdì solo Kristian Ghedina era riuscito a vincere su questa pista, ma in due giorni sono arrivate due vittorie. Il romano adesso guarda però già in avanti, in quanto le gare di Soci e di Schladming gli fanno sicuramente tornare in mente altri bei ricordi: «Sono le località dove si terranno i prossimi grandi eventi, Olimpiadi nel 2014 e Mondiali del prossimo febbraio. magari è un bel segnale», ha detto fiducioso l'azzurro. Per l'Italia c'è stato poi l'ottimo quinto posto di Werner Heel, che ha fatto segnare il tempo di 1'1556. Ha pagato caro invece il trionfatore di venerdì, Christof Innerhofer: è stato al comando in una gara emozionante sino all'ultimo intermedio, ma ha pagato un errore finendo largo nella parte finale e ha chiuso così staccato, finendo con il tempo di 1'1623 in 15ª posizione. Nulla da fare anche per Peter Fill, che a sua volta stava andando bene, ma è uscito per salto di una porta. Proprio in quel punto della pista c'è stato un momento di terrore: l'austriaco Max Franz ha infatti centrato in pieno con la testa la porta dove è uscito Fill ed è caduto. Lo sciatore ha battuto la testa e la spalla. Il 23enne, secondo una settimana fa nella discesa di Lake Louise, ha perso per un po' conoscenza, ma poi ha riposto ai soccorritori, che sono sembrati fiduciosi sulle condizioni dell'atleta. Oggi si chiuderà la trionfale trasferta di Beaver Creek con lo slalom gigante. Per l'Italia sono attesi soprattutto Max Blardone, che su questa pista ha già vinto, Manfred Moelgg e Davide Simoncelli. L'Italia era arrivata con poche aspettative, ma ora, dopo questi primi due giorni trionfali, sognare diventa lecito. Oggi è previsto lo slalom anche per le donne, impegnate a Lake Louise, in Canada. Ieri ha trionfato ancora una volta Lindsey Vonn, che si è aggiudicata la seconda discesa libera; quinta l'azzurra Daniela Merighetti.