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La Procura chiede altri 6 mesi di indagini

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Ilsecondo interrogatorio dell'ex calciatore serbo – considerato uno dei capi della banda degli «zingari» – non hanno fornito elementi inediti al giudice per le indagini preliminari Guido Salvini e allora la notizia del giorno è diventata la proroga richiesta dal pm Di Martino per 33 indagati già sotto osservazione. Tra questi ci sono nomi importanti come Antonio Conte, Domenico Criscito, Giuseppe Sculli, Christian Vieri, Kakhaber Kaladze, Giorgio Perinetti e il presidente del Siena Massimo Mezzaroma. La richiesta del pm, avanzata in realtà oltre un mese fa, è semplicemente un atto indispensabile per proseguire le indagini, effettuare incidenti probatori e accertamenti tecnici, ma indica una chiara convinzione della Procura: molte partite sospette devono ancora essere esaminate e - dopo Gegic – altri latitanti (tra cui l'altro zingaro Ilievski) dovrebbero costituirsi a breve e aprire nuovi scenari. Sulla proroga deciderà Salvini, mentre Di Martino sta già lavorando sulla prossima tappa dell'inchiesta, gli interrogatori di Gegic fissati per il 10-11 dicembre. Nella due giorni conclusa ieri pomeriggio davanti al gip il serbo «ha chiarito il proprio ruolo nella banda degli zingari – come ha dichiarato l'avvocato Brunelli – della quale lui non era certo il capo». Gegic ha anche spiegato come le partite venivano vendute dai calciatori a diverse cordate, confermando nella sostanza (ma non nella forma, ovvero la quantità dei soldi scommessi) il racconto di Gervasoni. Tra dieci giorni, però, il serbo dovrà chiarire tanti altri aspetti, a partire dall'identikit del nuovo mister X. Dan. Pal.

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