La febbre del sabato sera e domenica troppo piatta
Malagaprimo e Milan secondo, posizione non del tutto sfavorevole visto che molte delle grandi sono finite nella stessa fascia. Una domenica sostanzialmente abbastanza piatta, ma la febbre del sabato sera contagerà tutti, per il ritorno del derby torinese: dopo tre anni, colpa delle sofferte stagioni granata. Ventura, vecchio saggio, promette battaglia, senza poter negare ai concittadini il diritto a un pronostico anche abbastanza netto. Caduta di fronte al Milan, prima sconfitta in trasferta, la Juve fa gli onori di casa, dunque in posizione dominante nel rapporto tra le due tifoserie, ulteriore vantaggio oltre a quello espresso da una quasi schiacciante superiorità di organico. Ma poiché troppe volte le stracittadine si sono sottratte alla legge delle figurine Panini, l'orgoglio granata garantisce almeno toni agonistici elevati. Arbitra Rocchi, che generalmente non conosce mezzi termini tra direzioni incensurabili e totali disastri, auspicabile che stavolta l'ispirazione sia felice. L'altra classica è il posticipo domenicale, la Fiorentina al Franchi, dove scenderà una Samp rinfrancata dalle due vittorie che avevano fatto seguito a una sequela di sciagure. Da difendere, da parte dei viola, una posizione di prestigio della quale pochi erano disposti ad accreditarli alla vigilia. Pomeriggio festivo illuminato dalla comune vena brillante di Lazio e Parma. Contro gli emiliani, che hanno messo sotto l'Inter anche oltre il punteggio, Petkovic attende dai suoi una prova senza il minimo calo di tensione, un calendario tutt'altro che proibitivo consentirebbe alla Lazio di consolidare una posizione di prestigio prima della pausa natalizia. Seconda trasferta consecutiva per la Roma, che deve cancellare l'opaca parentesi di Pescara, i tre punti unico sorriso per Zeman. Ma il Siena sarebbe, senza penalizzazioni, squadra di centro classifica, Serse Cosmi sa esaltare i suoi ragazzi, sfida sul filo dell'equilibrio.