Quella fastidiosa precisione tipicamente crucca
Ei motivi sono tanti. A cominciare dai colori vergognosi dei vestiti della Merkel per finire alla dolorosa assenza dei bidet nei bagni della «Grande Germania». Per prima cosa l'italiano non può non odiare le autostrade tedesche: non ci sono limiti di velocità, tutto è perfetto persino gli autogrill, puliti e con prezzi accessibili, non quegli odiosi panini dai nomi improponibili che bisogna accendere un mutuo per poterlo addentare. Però, che noia, mai una carta per terra, mai una fila, una bella coda di venti chilometri vicino al casello con 35 gradi che ti fanno fumare il cervello. Come si potrebbe sopravvivere a una simile calma piatta? E poi, chi non ha gettato le basi per un «acchiappo» extraconiugale durante il traffico bloccato delle nostre autostrade? Eddai meglio una bella strada intasata con una decina di macchine in terza fila, meglio vivere nel caos e nella disorganizzazione alla faccia del ghigno mefistofelico della Merkel e del suo maledettissimo spread. Inoltre non si può non tenere presente l'alito. I nostri cari «crucchi» si devastano con una colazione, a base di pane, salsiccia e soprattutto birra. Il problema? Per tutta la mattinata regalano «zaffate» pesantissime al vicino di scrivania. E ancora. Chi non ha trovato in campeggio il tedesco che invita a non parlare a voce alta, oppure quello che tiene il telefonino nella funzione «silenziosa» in treno? Suvvia, sono troppo rispettosi delle regole. A noi il casino che regna nel vagone del Frecciarossa dove la cosa più semplice che fa una donna e depilarsi i peli del polpaccio in mondovisione, ci piace. Eccome. Se arrivi tardi a un appuntamento il tedesco ti lascia in strada, l'italiano no, aspetta e spera. Le variopinte scuse che il ritardatorio cosmico riesce a inventare in un nanosecondo sono straordinarie, fonte privilegiata di bugie da poter usare un giorno nelle discussioni con le proprie mogli. Nei loro saluti più «affettuosi» non è mai previsto il contatto fisico, tantomeno il bacio. Noi siamo specialisti in tentativi, a volte goffi, di spostare le labbra all'ultimo secondo per avere un primo approccio con la collega d'ufficio più appariscente. Infine parlano male di noi italiani e dell'Italia, criticano il casino delle nostre strade ma poi si presentano al Brennero ogni 30 di giugno per scoprire finalmente il colore del sole e farsi un bagno al mare degno di questo nome. E quindi? Stasera forza Italia e viva tutti i nostri difetti.