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La Ferrari coccola il fenomeno Alonso e ora crede nel titolo

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Ilpresidente Montezemolo coccola i suoi: «Un pilota straordinario, una macchina competitiva, una squadra perfetta: questa la sintesi della Spagna. Il campionato è lungo però è stata una scarica di adrenalina per spingere di più». Non ha bisogno di incentivi, Alonso: «Il trionfo più bello. Non lo dimenticherò mai». Non lo dimenticheranno neppure i tifosi spagnoli e ferraristi uniti dal rosso. O chi ama lo sport in genere. È arrivato primo dopo esser partito in fondo al tunnel, ha furoreggiato nei sorpassi con macchine più accreditate, ha danzato con queste capricciose Pirelli: Alonso ha scritto una pagina di storia della Formula1. Per grinta ed emozioni ricorda Senna, per testa Prost, per pignoleria Schumacher. Dopo i due titoli con la Renault nella sua prima vita da pilota «normale», è nella seconda parte della carriera, quella di chi guida la «macchina speciale», la Ferrari. Nell'età della maturità vuole a tutti i costi l'iride con la Rossa. Ci sta provando con le unghie e con i denti e i 111 punti vanno letti in controluce con quanti ne ha il primo degli inseguitori, Webber 91. Una piccola fuga, la prima seria di questo campionato. È vero la monoposto è inferiore, ma non affonda mai del tutto e dimostra un' affidabilità da non disprezzare in una stagione in cui occorre continuità di risultati. Anche la fortuna è dalla parte dell'asturiano (doppio ritiro Vettel-Hamilton) e anche questo è un segnale. Dunque sotto con il GP di Silverstone dove la Ferrari porterà delle modifiche già collaudate e dove un anno fa Alonso vinse l' unica gara del 2011.

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