Inghilterra Rooney non basta
Delude Welbeck, troppo confusionario il gigante Carroll Gerrard universale. Johnson spinge sulla destra, Terry ok
Ilpassare dei minuti, invece, dicono che è soprattutto fortunato. Para in qualche modo il parabile, ma soprattutto viene graziato dal palo sulla sventagliata di De Rossi e dalle polveri bagnate di Balotelli. La dea bendata si ricorda di lui nella ripresa e nei supplementari: De Rossi non trova la porta, Balotelli e Montolivo non sfruttano una mezza papera, Nocerino viene murato da Johnson e Diamanti coglie un altro palo. Johnson 6.5 Un treno ad alta velocità: sale come un ossesso, maramaldeggia con mezza difesa italiana ma fa cilecca, preferendo una volée lenta alla botta a colpo sicuro, davanti a Buffon. Non si scoraggia, crossa per Rooney e giocherella con i dirimpettai azzurri. La ripresa è meno divertente: si dimentica di De Rossi su un calcio d'angolo (e per poco l'Inghilterra non ci rimette le penne), deve restarsene rintanato a difendere e salva la baracca con una chiusura provvidenziale su Nocerino. Terry 6.5 Non è un piè veloce e deve arrangiarsi con la classe e l'esperienza. Ogni tanto, però, ne combina qualcuna. Riesce a risvegliarsi prima che sia troppo tardi da un sonnellino che poteva portare Balotelli in porta e perde la bussola un paio di altre volte (una insieme a Lescott). L'Inghilterra, per fortuna sua e per merito della mira sballata di Super Mario, non paga pegno. Con il passare dei minuti, però, acquista solidità e sbroglia parecchie situazioni complicate in maniera impeccabile. Lescott 6.5 Se la cava con il mestiere, l'astuzia e facendo sentire il fisico sull'amico Balotelli. L'eccezione arriva sul finire del primo tempo, quando va per prati insieme a Terry, ma senza scaricare dannose conseguenze su Hart. Cole 5.5 Si accontenta di fare il compitino stiracchiato: accompagna Young il minimo indispensabile e difende così e così. Tira nelle mani di Buffon il rigore che consegna all'Italia la vittoria e la semifinale. Milner 6 Discreto compagno di scorribande di Johnson sulla fascia. Gerrard 6.5 Universale, anche quando è meno brillante del solito. Gioca a tutto campo, stringe i denti e riesce sempre a seminare zizzania dai calci piazzati. Non tradisce nemmeno dal dischetto e batte Buffon con un tiro preciso nell'angolino destro. Parker 6.5 Il primo tempo è un inno alla diligenza che farebbe felice ogni allenatore al mondo. Fa sempre la cosa utile, usando con disinvoltura sia la sciabola che il fioretto. Paga qualcosa nella ripresa, barcolla ma non molla fino al cambio. Young 5.5 Buona parte degli attacchi inglesi, per la gioia degli azzurri, vengono dirottati su di lui. Combina pochino, anche se nella ripresa e nei supplementari batte qualche colpo in più. Poi, nella lotteria dei rigori,colpisce la traversa pareggiando l'errore di Montolivo e riaccendendo la speranza degli azzurri quando tutto sembrava ormai perso. Rooney 6 Il pericolo è il suo mestiere. Nel risicato best of dell'Inghilterra di ieri sera c'è sempre lui: un paio di lampi, un tacco sontuoso per Welbeck e qualche altra invenzione. Ma c'è anche un match point sprecato su rovesciata. Welbeck 5.5 Mostra gli optional, ma non le funzioni di base. Il pressing su Pirlo e la corsa, però, non compensano la macchia di non inquadrare lo specchio della porta. Carroll 5.5 Niente football, solo gomiti alti e scorrettezze. Walcott 5.5 Non cambia ritmo. Henderson 5.5 Anonima comparsa. Hodgson 5.5 Più che italiana, la sua è un'Inghilterra giurassica. Matteo De Santis