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I nostri talenti per schivare le trappole di Hodgson

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Blanccome Carlos Bianchi, mucchio di attaccanti dentro per recuperare lo svantaggio, ma la difesa spagnola è disinvolta. Poi Rizzoli fischia il rigore che non aveva accordato, sbagliando, in apertura di gara. Dal dischetto Xabi Alonso, che aveva già sbloccato la sfida chiudendo una splendida verticale tra Iniesta e Jordi Alba. Ultima casella disponibile per definire il quadro delle semifinali, mercoledì e giovedì a Donetsk e a Varsavia. Se la contenderanno l'Italia e l'Inghilterra, che nella storia del Campionato d'Europa non hanno una storia paragonabile a quella della Germania e perfino della Spagna, campione in carica per un bis atteso da oltre quarant'anni. Un solo successo azzurro, nella doppia finale del '68 con la Jugoslavia, inglesi ancora a digiuno. Sfida segnata da grande equilibrio, l'Italia ha forse un superiore tasso di talento, i Leoni stanno basando la loro storia più recente sulla fase difensiva. Così li ha impostati, dopo l'addio di Capello, il gentiluomo poliglotta Hodgson, persona di grande spessore umano. Sa bene, il tecnico scozzese, come indurre le rivali di turno a giocare male, l'Italia dovrà interpretare la sfida con maniacale attenzione, perché in spazi larghi non soltanto Rooney può far male, ma anche Welbeck ed eventualmente Walcott, qualche concessione potrebbe farla una difesa un po' statica, anche se protetta dallo sbarramento del centrocampo. Ci affideremo agli estri di Cassano e Balotelli, Prandelli non svela nulla ma la difesa resterà a quattro, una garanzia il trio Pirlo- De Rossi-Marchisio. Poi Motta o Montolivo, Diamanti sarebbe un azzardo.

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