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Adriano Serafini Spazzati via gli ultimi dubbi della vigilia, la Spagna conferma il suo ruolo di campione d'Europa in carica superando senza tanti affanni una Francia in piena involuzione.

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ConMexes squalificato, il tecnico dei galletti lancia Koscielny, rivolgendo Debuchy a compiti più offensivi. Nasri, Menez e Ben Arfa rimangono in panchina, costringendo Malouda all'insolita posizione di trequartista. Del Bosque risponde lasciando Torres e ogni traccia di un attaccante di ruolo fuori dalla partita. La batteria dei centrocampisti spagnoli si muove compatta tra le linee, aspettando gli inserimenti di Silva e Fabregas. Il colpo inferto da Ibrahimovic e compagni non sembra essere assorbito del tutto dai francesi, che aspettano riluttanti le mosse avversarie. Iniesta e Xavi cominciano a prendere le misure con i soliti tagli in verticale, che al 19' si concretizzano nell'inserimento di Jordi Alba: cross dal fondo e colpo di testa preciso di Xabi Alonso che pesca in controtempo Lloris. La reazione dei «Bleus» stenta ad arrivare, mostrando tutte le carenze organizzative di una formazione priva di idee. Possesso palla a parte, gli spagnoli battono sulle fasce costringendo Ribery agli straordinari. La sveglia per Casillas suona dopo mezz'ora, quando Cabaye trova per la prima volta lo specchio della porta su calcio di punizione. Il rientro dagli spogliatoi non cambia il ritmo della partita, che si trascina senza emozioni degne di nota. Comincia la girandola delle sostituzioni: largo alla fantasia francese con Menez e Nasri, anche se l'ex romanista riesce a farsi notare soltanto per gli insulti in italiano a Rizzoli. Prima del fischio finale c'è ancora il tempo di rendere più tondo il risultato: Pedro si conquista il rigore che Xabi Alonso non sbaglia. Doppietta personale e biglietto staccato per la semifinale con il Portogallo in programma mercoledì. Un incontro che per Cristiano Ronaldo ha il sapore di un derby.

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