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La Merkel stia attenta alle pallonate dei greci

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Lafirma, inevitabilmente, di Cristiano Ronaldo, di testa, dopo avere colpito due pali clamorosi. Perduto Postiga, i lusitani hanno tratto vantaggio dall'ingresso di Hugo Almeida. Hanno dilagato Meireles, Moutinho, Veloso, Nani, Cech ha fatto miracoli finché ha potuto, poi ha dovuto arrendersi. E stasera si riempie la seconda casella delle semifinali, con la sfida che forse non è la più illustre sul piano qualitativo, ma è sicuramente ricca di suggestioni proposte dal difficile momento che l'Europa sta attraversando. Facile che, con Angela Merkel in tribuna, i giocatori greci si stiano allenando a scagliare pallonate violente sugli spalti. Certo, una vittoria a sorpresa della Grecia non modificherebbe la crisi di Atene, ma almeno regalerebbe un sorriso a un popolo che sta vivendo giorni terribili. Chiaro però che la Germania è la grande favorita, anche perché i rivali dovranno fare a meno non soltanto di Karagounis, vittima delle allucinazioni dell'arbitro svedese Eriksson, ma anche di Holevas colpito da due ammonizioni. Del resto i tedeschi stanno confermando il loro buon diritto al ruolo di primi rivali per la Spagna, che sarà anche un po' stanca, ma dispone di talenti straordinari, a partire da Andres Iniesta, che già cinque anni fa era diventato il mio giocatore preferito tra gli europei. A Danzica arbitrerà lo sloveno Skomina, a Rizzoli toccherà la sfida più attesa, Spagna contro Francia.

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