L'Italia chiude con un oro
Losport della Capitale piange e dopo la crisi infinita della MRoma Volley per la quale il presidente Mezzaroma è stato costretto a non iscrivere la squadra al campionato di A1 ma ripartire dalla serie B, anche la pallacanestro rischia di fare la stessa fine. Chiaro il messaggio del presidente Toti uscito allo scoperto un paio di giorni fa: «Senza un aiuto siamo destinati a fallire». In realtà il numero uno del basket romano ha già fatto un primo passo iscrivendo la squadra al prossimo campionato di serie A, ma senza garanzie economiche, un imprenditore che intervenga in aiuto del club, o uno sponsor di prima fascia non c'è futuro. È un ridimensionamento clamoroso per la Capitale che si ritrova aggrappata solo alle due squadre di calcio: uniche realtà rappresentanti la Città Eterna e giocare nella massima categoria di uno sport nazionale. Sul web impazza la protesta dei tifosi che gridano al «tradimento», consapevoli del fatto che con una po' di buona volontà da tutte le parti si sarebbe potuti arrivare a una soluzione: tanto per il volley quanto per il basket. Anche se il destino della storia Rugby Roma, fallita lo scorso anno, avrebbe dovuto far riflettere molti. Intanto è partito lo scarica barile: le società dicono di essere state abbandona dalle istituzioni che avevano garantito in qualche modo un «soccorso» magari indirizzando (come già fatto lo scorso anno con il basket) qualche sponsor «pesante» per alleggerire lo sforzo dei due presidenti. «Ho avuto alcune risposte positive - ha detto il presidente Toti - ma purtroppo ad oggi ancora non in numero sufficiente a garantire un futuro. Insomma creare un gruppo di supporter disponibili a sostenere anche economicamente la Squadra della Città sia l'unica soluzione per salvare il basket». Sulla stessa lunghezza d'onde quello il numero uno del volley romano Massimo Mezzaroma che oggi (il termine ultimo scade in giornata) potrebbe a sorpresa presentare la documentazione per iscrivere la squadra almeno alla A2: primo campionato utile avendo rinunciato alla A1 e che consentirebbe alla MRoma di non perdere il diritto sui giocatori tesserati. Per farlo dovrà però dimostrare di aver pagato (con lettera certificata dei dipendenti:giocatori e staff. I primi non ricevono lo stipendio da gennaio, tutti gli altri da novembre scorso) almeno l'ottanta per cento delle pendenze economiche sospese (i giocatori hanno già impugnato le carte per chiedere allaLega di non concedere la liberatoria). Insomma una questione sempre di soldi che Mezzaroma pensava di poter rimediare dallo sponsor «promesso» dal sindaco Alemanno. Così non è stato, perché la cifra necessaria richiesta dal club romano per fare la serie A1, ovvero circa 700 mila euro, era troppo elevata per l'impegno che lo sponsor (Acea) aveva programmato. I circa 250 mila euro che sarebbero arrivati non avrebbero permesso alla società di giocare il massimo campionato di pallavolo (che costa circa 1 milione e seicentomila euro a stagione). Sul fronte basket la situazione è, seppur diversa, altrettanto complessa e ruota ancora attorno a fattori economici. Toti ha iscritto il club al campionato e molto probabilmente farà la fidejussione necessaria per formalizzare questo atto: 150 mila euro entro il 5 luglio. Ma sarà solo un primo passo, perché per disputare un campionato di serie A nel basket, servono almeno 5 milioni di euro. Nella passata stagione l'Acea era intervenuta in aiuto del basket con circa 600mila euro e l'impegno previsto per quest'anno potrebbe essere simile. In realtà quindi un «aiuto» in soccorso alle due società di basket e volley dovrebbe arrivare, ma solo a settembre (almeno questo è quello che trapela dal Comune). Il problema è che è troppo tardi, perché se Toti ha deciso di «rischiare» anticipando di tasca sua il denaro necessario all'iscrizione al campionato (anche se è chiaro che senza un intervento di uno sponsor che si faccia carico del 30/40% dell'operazione il fallimento è sicuro), Mezzaroma non ha fatto altrettanto: già impegnato sul fronte Siena Calcio (anche lì Mps sta chiudendo i rubinetti: crisi docet). C'è poi il «caso-impianto». Una delle ipotesi è quella che il Comune si faccia carica delle spese per l'utilizzo del PalaLottomatica: ma entrambe le squadre si continueranno ad allenare, alternandosi, al Palazzetto dello Sport. Incredibile ma vero a Roma, la città Eterna, capitale d'Italia, non si riescono a trovare due impianti per far allenare separatamente basket e volley. Ma soprattutto, istituzioni e imprenditoria non riescono a tenere in vita lo sport... Incredibile ma vero!