Passano a sorpresa greci e cechi
AdrianoSerafini La favola greca salta una generazione prima di diventare realtà. Dal successo storico del 2004 con Rehhagel alla pesante eliminazione del 2008, i ragazzi di Fernando Santos volano ai quarti di finale contro ogni pronostico. Le speranze elleniche si concentrano su una partenza sprint, anche se la deviazione volante di Katsouranis è l'unico lampo degno di nota nel dominio di gioco russo. Troppo poco per cullare qualsiasi sogno di qualificazione per il tecnico portoghese, che scuote la testa deluso dall'atteggiamento dei suoi ragazzi. Gli undici di Advocaat si organizzano andando vicino al gol prima con Kerzhakov, poi con Arshavin. Se gli equilibri della partita sembrano volgere in una sola direzione, ci pensa Ignashevich a tempo scaduto a sbagliare il colpo di testa che permette al solito Karagounis di scaricare un destro secco alle spalle di Malafeev: palla al centro e greci negli spogliatoi sorprendentemente in vantaggio. La ripresa si concentra sulla lentezza della manovra russa, che subisce il colpo con una supremazia territoriale tanto imponente quanto sterile. La Grecia sorniona alza il muro difensivo, pungendo in contropiede con i movimenti in profondità di Gekas e Samaras. Alle velleitarie conclusioni dalla distanza di Denisov risponde Tzavellas, che su calcio di punizione colpisce in pieno l'incrocio dei pali. La vittoria della Repubblica Ceca nell'altra gara che chiude la fase eliminatoria del gruppo A, condanna i russi che, da grandi favoriti del girone, tornano anticipatamente a casa.