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Basta sospetti facciamo l'Italia

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Prandelli scuote la nazionale dopo il pari con la Croazia Striglia Balotelli ma lo conferma e si fida della Spagna

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Èil diktat del ct azzurro Prandelli il giorno dopo il pareggio «pericoloso» rimediato contro la Croazia che mette seriamente a rischio il passaggio alla seconda fase dell'Italia all'Europeo in corso: un torneo nel quale adesso a Cassano &Co. potrebbe non bastare vincere l'ultima sfida in programma lunedì sera contro l'Irlanda del Trap. Ma Prandelli va oltre, non fa calcoli e chiede ai suoi gioco, voglia ed emozioni cercando di cambiare un mentalità vecchia che non appartiene al gruppo che ha voluto portare con se in questa avventura europea. «Il mio traguardo è questo - spiega il ct - cambiare mentalità e accettare l'idea di fare gioco, sempre e comunque. Basta poco, ma se vogliamo costruire un futuro, dobbiamo avere il coraggio di andare oltre». E non provate a ricordargli del fatidico «biscotto» subito dagli azzurri nell'edizione del 2004 tra Danimarca e Svezia perché cambia faccia e tira fuori le unghie. «Non riesco a pensare che la Spagna possa andare in campo per un pari comodo contro la Croazia. Se parliamo di biscotto, abbiamo dei problemi. Non guardate ai precedenti di Germania o Argentina: la Spagna è un'altra cosa. Ha scompaginato ogni cosa, tutti la vogliono imitare, ha fatto del gioco e del divertimento il suo marchio di fabbrica. Per questo, penso che ci basterà vincere anche solo 1-0 contro l'Irlanda». Ma biscotto a parte per farlo Prandelli avrà bisogno di un'altra Italia: una squadra capace di cambiare in corsa e rimediare ai troppi errori commessi. Anche su questi il ct non ha avuto peli sulla lingua, striglia Balotelli, che protegge però dalle critiche di fatto confermandolo per il futuro. ma spiega le sue perplessità su quanto visto contro la Croazia. «Abbiamo rivisto la partita e non è stato il calo fisico a penalizzarci - spiega ai cronisti ricollegandosi a quanto detto prima - ma la mentalità sbagliata:questa nazionale e nata per giocare, se arretriamo di 20 metri e ci mettiamo in testa di gestire il risultato, siamo una squadra con mille paure. Io sono convinto che da italiani possiamo fare il contrario: siamo gente di fantasia e qualità, si può difendere senza rinunciare al gioco, sempre e comunque». Quindi spiega le sue decisioni durante partita che in molti hanno criticato dopo il pareggio finale. «Ho tolto Balotelli e non Cassano perché Antonio aveva trovato una posizione in campo, anche se a corto di fiato. Mario invece mi ha fatto sgolare per il primo quarto d'ora della ripresa: in quella situazione, o vieni incontro e tieni palla, oppure dai profondità. Gli voglio bene e per questo gli devo dire la verità: occorre cattiveria e attenzione. È il cambio che deve fare lui». E dopo la strigliata arriva la «coccola» perché Balotelli è una sua scelta che il ct difende fino in fondo come tutte le sue convocazioni. «Non abbandoniamo Mario. Non l'abbiamo fatto quando tutti lo davano per escluso: del credito che gli avevo dato non ha perso nulla. Quanto dovremo aspettarlo? Solo tre giorni. Da lui mi aspetto una reazione». Una risposta che l'Italia intera si aspetta dal gruppo azzurro chiamato alla vittoria contro l'Irlanda di Trapattoni che contro di noi vorrà far bella figura e salvare il «suo» europeo. «Non dovremo farci trasportare dall'istinto e giocare di pancia. Nessuna paura: sconfiggiamo la vecchia mentalità, oppure non so che futuro avremo. Bisogna avere il coraggio di andare oltre». E per oltre si intende, per il momento, mettere un piede nei quarti di finale di questo torneo nel quale l'Italia può ancora arrivare in fondo.

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