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Armstrong rischia i titoli del Tour de France

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Leaccuse sono riassumibili nel concetto di doping di squadra, che sarebbe stato praticato dal 1998 al 2011 nei vari team (US Postal, Discovery Channel, Astana, RadioShack) attraverso i quali si è sviluppata la carriera di Armstrong. A suffragio di tali accuse, nuove e/o riciclate testimonianze di vecchi compagni di squadra del texano, e i test sul sangue effettuati nel biennio in cui Lance è rientrato nel ciclismo professionistico (2009-2010): tali test comproverebbero uso di Epo e di autoemotrasfusioni. Il documento della USADA fa anche riferimento ad eventuali coperture di cui avrebbe goduto l'americano in seno all'UCI (Unione Ciclistica Internazionale), e in particolare al silenziatore posto su una sua positività risalente al 2001. Se tutto va bene, quindi, potremmo finalmente veder scoperchiato il pentolone di ipocrisie e interessi che da anni dominano l'UCI, la quale ha sempre usato l'antidoping come una clava per perseguire fini politici (magari colpendo questo e non quel corridore, questa e non quella corsa). Ma se va male, tutto resterà immutato agli alti livelli, mentre Armstrong rischia di vedersi togliere i 7 Tour de France vinti dal 1999 al 2005 (pare che non debba essere applicata alcuna prescrizione). Come dire, classifiche riscritte a distanza anche di 15 anni e vittorie assegnate, ex post, magari a corridori già spazzati via da casi celebri come Operación Puerto (Ullrich) o addirittura dallo scandalo Festina (Zülle): quanto quest'ultimo elemento possa essere utile alla credibilità del ciclismo, non è dato saperlo.

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