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Uragano Cassano

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«Italia senza gay» L'attaccante azzurro senza freni ne ha per tutti. Milan compreso «Spero che qui non ci siano froci». Poi precisa: non sono omofobico

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Quandoil talento di Bari vecchia parte palla al piede non ce n'è per nessuno: minaccia di andar via dal Milan, non fa preferenze tra Di Natale e Balotelli, esalta le qualità del gruppo azzurro. Poi scuote la sala stampa, con una dichiarazione più goliardica che irrispettosa, per smentire la presenza di omosessuali nella squadra azzurra. «Se penso quello che dico, sai che viene fuori... problemi loro». Da Vendola a Concia, la giornata si riempirà poi di reazioni sdegnate, tanto che in serata il fantasista è costretto a rettificare con un comunicato Figc: «Mi dispiace che le mie dichiarazioni abbiano acceso polemiche e proteste tra le associazioni gay: l'omofobia non mi appartiene, non volevo offendere nessuno», ha detto Cassano che, però, poche ore prima s'era espresso in modo diverso. Secondo Cecchi Paone ci sarebbero due gay non dichiarati in squadra. «Son froci, son problemi loro. Me la sbrigo così, sennò mi attaccano da tutte le parti. Son froci, se la vedessero loro. Mi auguro che non ce ne siano». Emozionato all'esordio? «Non pensavo di essere qui, sono fortunato. Oltre a far l'Europeo, voglio esserne protagonista: non sono venuto qui per perder tempo». Cos'hai pensato mentre Balotelli si avvicinava nell'area spagnola? «Pensavo: adesso me la dà. Non si aspettava il recupero di Sergio Ramos, dopo la partita gli ho detto: ma tira una stecca! Con Mario ho un buon rapporto. Mi hanno detto, fagli da tutor... vabbè stiamo freschi. E a me chi mi segue? Abbiamo giocato soltanto un paio di partite insieme, possiamo solo migliorare». Come vedrebbe Balotelli al Milan? «Al Milan siamo in 5 attaccanti. Se arriva anche lui, giochiamo il 5-5-5 di Oronzo Canà. Mario è un grande, non deve dimostrare niente. Se eventualmente lui arriva, io posso rimanere, o posso andare via, non lo so. Ora voglio far bene questo Europeo, poi vedrò se rimanere al Milan, oppure andar via. Questo non lo so». Cosa pensa della trattativa tra Milan e Psg per Thiago? «Dar via Thiago Silva è dura, è impossibile da sostituire. Non lo cederei mai. L'importante è essere chiari negli obiettivi, senza di lui non si potrà lottare né per lo scudetto, né per vincere la Champions». Quale sarà la reazione di Ibra? «Dirà quello che pensa e se si arrabbia gli do ragione: è un delitto perdere Thiago, per qualsiasi cifra al mondo». L'Italia può vincere l'Europeo? «Abbiamo le qualità per arrivare lontano». Come ha visto la Spagna? «Hanno fatto il 73% di possesso palla. Il loro allenatore in seconda ha detto che siamo figli di buona donna perché non abbiamo bagnato il campo, impedendo la circolazione di palla. Gli ho risposto che se avessimo bagnato il campo, avrebbero fatto il 100% di possesso palla e noi avremmo preso il pallone a fine partita». Che atteggiamento avrete contro la Croazia? «Cercheremo di far risultato, per chiudere il discorso qualificazione. Poi gli altri pensassero a fare i "biscotti". È una sfida importante». Le dà fastidio parlare del problema che ha avuto al cuore? «Ne parlo tranquillamente. In quel momento me la sono fatta addosso. Quando arrivi al punto che o vivi o muori, te la vedi davvero brutta. Sono stato graziato». Le piacerebbe tornare a Genova? «La Sampdoria era, è, e sarà sempre nel mio cuore. È stata l'esperienza più bella e più grande della mia vita. Ho un sogno, ma non ve lo dico: parlerò del mio futuro dopo l'Europeo». Cosa pensa del ritorno di Zeman a Roma? Totti dovrà correre? «Zeman ha fatto sempre bene col suo modo di giocare, e di pensare. Dire a Totti di correre è dura: ha 36 anni. Sento che vorrebbe farlo giocare come punta esterna, io lo farei giocare centravanti. Ma non è un problema per me, mi importa poco».

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