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Nadal «cancella» il mito Borg

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Settimo trionfo al Roland Garros, record per lo spagnolo Battuto il numero uno Djokovic dopo quattro ore di gioco

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Soleo pioggia non fa differenza, al Roland Garros vince sempre il maiorchino, il miglior tennista della storia su terra battuta: nella prosecuzione della finale rinviata per pioggia, Nadal ha completato l'opera contro il numero uno mondiale Novak Djokovic, sconfitto 6-4 6-3 2-6 7-5 dopo quasi quattro ore di gioco. Un successo netto e meritato, quello dello spagnolo. Un solo set perso in due settimane, appena 53 game lasciati agli avversari in sette partite (una media di 7,5 giochi persi ogni incontro), insomma un dominio incontrastato e una sentenza ormai inappellabile: nessuno - neppure il mito Bjorn Borg fermo a quota sei trionfi parigini - aveva vinto per sette volte il Roland Garros come ha fatto Nadal, tra l'altro con un incredibile record di 52 vittorie e una sola sconfitta, subita nel 2009 dallo svedese Robin Soderling. Rafa festeggia ed è giusto: dopo la reazione d'orgoglio mostrata domenica da Djokovic - quando sul 4-6 3-6 0-2 aveva spaventato il maiorchino tornando per un'ora il fantastico mattatore ammirato nel 2011 e vincendo otto game consecutivi prima della pioggia - nella strana appendice del lunedì l'esito della finale non è mai stato in discussione. Recuperato immediatamente il break di svantaggio (1-2) grazie alle disattenzioni dell'avversario, Nadal ha preso in mano il gioco, tenuto con autorità i propri turni di servizio e alla fine, sul match point, raccolto l'ennesimo doppio fallo del numero uno mondiale, appena il quarto in totale ma addirittura il terzo sulle palle break a riprova della sicurezza perduta dal serbo. Poi Rafa si è disteso a terra e ha esultato con familiari e amici: «Il mio segreto è nella testa - ha spiegato - l'aspetto mentale è fondamentale. Sulla terra sono forte perché il mio gioco si adatta alla superficie, ma soprattutto perché bisogna correre, soffrire e avere senso tattico: effettivamente negli ultimi 8 anni sul rosso ho giocato molto bene, credo sia frutto del duro lavoro svolto». E poi ci sarebbe anche «Dragon Ball - ha confessato Nadal - il mio manga preferito: lo conosco alla perfezione, ma anche domenica sera mi ha aiutato a rilassarmi e prendere sonno». Di sicuro, però, non basta leggere un fumetto per vincere undici Slam.

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