A Parigi Sara vince e sogna
Unoscenario irrealistico appena due anni fa, quando la finale Slam era obiettivo impensabile per il tennis italiano. E invece oggi - dopo aver applaudito le imprese firmate da Francesca Schiavone - con ogni probabilità il pubblico parigino sosterrà a gran voce la piccola gigantesca Sarita, chiamata all'ennesima missione impossibile. Ma è davvero impossibile battere la regina Sharapova? Dopo aver ricordato numeri e sconfitte subite dalla Errani contro Ivanovic (0-2), Kuznetsova (0-5), Kerber (0-1) e Stosur (0-5) - avversarie travolte sulla strada per la finale - stavolta la lettura dei precedenti non fa testo, semplicemente perché non ce ne sono: Sarita sfiderà per la prima volta la siberiana, reduce da partite allo specchio contro Peng, Zakopalova, Kanepi e Kvitova, ma ora chiamata ad affrontare i fastidiosi cambi di ritmo della romagnola. Se riuscirà a non farsi schiacciare dalla potenza della Sharapova, soprattutto sul proprio servizio, la Errani potrebbe dunque creare qualche grattacapo tattico alla nuova numero uno mondiale. A livello psicologico, invece, Sarita sarà sicuramente super motivata dalla fantastica cavalcata parigina e dal trionfo ottenuto in doppio insieme all'amica Roberta Vinci (4-6 6-4 6-2 alle altre russe Kirilenko-Petrova), prima coppia italiana su un trono Slam, ottima notizia in ottica olimpica. Le semifinali del torneo maschile non hanno invece riservato sorprese. Troppo forte il cannibale Rafa Nadal per il connazionale David Ferrer (6-2 6-2 6-1), troppo solido il numero uno mondiale Novak Djokovic per sua maestà Roger Federer (6-4 7-5 6-3), incapace di ripetere la fantastica prestazione dello scorso anno, unica sconfitta subita dal serbo negli Slam 2011. E così domani pomeriggio Nadal e Djokovic saranno i protagonisti della quarta finale Slam consecutiva. Le prime tre le ha vinte Nole, ma stavolta per il serbo sarà davvero complicato ripetersi, anche perché finora in sei partite Nadal ha lasciato agli avversari appena 35 game: per Rafa il 7° trionfo record al Roland Garros sembra soltanto questione di ore.