Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

A Parigi continua il sogno di Sara

default_image

Stosur ko ed Errani in finale al Roland Garros contro la Sharapova Intanto oggi giocherà l'altra finale: quella del doppio con la Vinci

  • a
  • a
  • a

Dopole imprese firmate da Francesca Schiavone - regina 2010 e finalista 2011 - il campionato del mondo su terra battuta incorona la piccola gigantesca Sara Errani, nuova imperatrice del tennis italiano: con l'ennesima, mirabile prestazione la 25enne romagnola ha superato 7-5 1-6 6-3 in semifinale l'australiana Samantha Stosur e domani inseguirà il trono parigino contro Maria Sharapova. Sembra incredibile, forse addirittura impossibile, ma è tutto vero. La Errani «è senza parole» ed è naturale, perché quanto fatto è eccezionale: dopo le difficoltà patite all'esordio contro la modesta Dellacqua, le lamentele sulle palline troppo pesanti e la rivelata idiosincrasia verso il Roland Garros - torneo dove la Errani aveva vinto appena una partita in cinque partecipazioni - Sarita ha ingranato la quinta e centrato un risultato storico. Il cammino della Errani, diciamolo in silenzio, presenta tante analogie con quello della Schiavone nell'anno di grazia 2010: un esordio complicato, poi la svolta al terzo turno - Francesca superò la cinese Li, mentre Sara ha recuperato un set alla Ivanovic - e un climax culminato, almeno per ora, nella semifinale contro la Stosur. Prima del Roland Garros la Errani - tre titoli nel 2012 su terra battuta (Acapulco, Barcellona, Budapest) senza dimenticare il quarto di finale raggiunto all'Australian Open - mai aveva battuto una top ten. A Parigi Sara ha messo in fila le ex regine del Roland Garros Ivanovic e Kuznetsova, poi la numero 10 Kerber e infine la numero 6 Stosur, mai battuta in cinque precedenti incroci. «Non mi sento una paladina - ha sorriso Sara ancora incredula - ma questo è un risultato enorme: voglio condividerlo con la mia famiglia, con il mio allenatore e il mio preparatore. Quando giochi queste partite così grandi, hai così tanta motivazione e sei talmente carico da giocare tutti i punti a duemila. Per capire ciò che ho fatto mi dovrei fermare, ma forse è meglio non farlo perché il torneo non è finito». Meglio non fermarsi davvero, perché il sogno impossibile ora è dietro l'angolo. Per meritare il trono di Parigi, la Errani deve soltanto - si far per dire - ripetere l'eccezionale prestazione mostrata contro la Stosur: fantastica nel restare incollata all'avversaria nel primo set, fredda nei momenti decisivi (due diritti vincenti per chiudere 7-5), bravissima nel ritrovare la concentrazione dopo la pausa del secondo parziale, eccezionale nel mantenere la calma dopo aver perso il vantaggio nel terzo (da 3-0 a 3-3) e piazzare l'allungo decisivo. Sara «merita davvero questa finale», come osserva emozionato papà Giorgio a fine partita. E non solo perché «è una grande atleta, una persona fantastica ed è sempre stata snobbata in Italia», ma anche per gli incredibili progressi tecnici compiuti. «Davvero sarò numero 10 a fine torneo? Mamma mia - ha sorriso la Errain - dovrò guardare bene la classifica per rendermene conto». Per il ranking, però, c'è tempo. Domani Sara ha un appuntamento con la storia sul campo Philippe Chatrier contro Maria Sharapova, già sicura del ritorno in vetta alla classifica dopo la semifinale vinta 6-3 6-3 contro la Kvitova: «È la prima volta che l'affronto - ha spiegato la Errani - tira forte e spesso dritto per dritto. Ora però non devo essere troppo contenta perché il torneo non è finito, devo restare carica e concentrata. E poi domani (oggi, ndr) c'è la finale del doppio con Roberta Vinci». Sognare la doppietta è troppo?

Dai blog