Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Daniele Palizzotto Semplicemente storica.

default_image

  • a
  • a
  • a

Percapire la portata dell'impresa realizzata dalla 25enne romagnola basta riprodurre fedelmente la brevissima lista delle azzurre capaci di fare altrettanta strada in uno Slam: dopo la semifinale centrata dall'italo-americana Maud Levi Rosenbaum agli Us Open 1930, solo l'italo-tedesca Ullstein Bossi (1949), la mitica Silvana Lazzarino (1954) e la regina Francesca Schiavone sono arrivate così lontano al Roland Garros, di sicuro il major preferito dagli italiani per vicinanza geografica e adattamento tecnico.Il traguardo raggiunto dalla piccola grande Saretta Errani – o Sarita per il coach Lozano e gli amici spagnoli, paese dove la nuova campionessa azzurra è cresciuta tennisticamente – è straordinario. Chi poteva immaginare siffatti progressi da parte della romagnola, certo non aiutata da altezza (1.64) e potenza in un tennis moderno dominato dai muscoli? Con grinta, applicazione e un indiscutibile talento tennistico – la sensibilità mostrata nei colpi al volo dall'azzurra è inconfondibile dote naturale – la Errani ha stupito il mondo e fors'anche sé stessa. Per la prima volta dopo 28 tentativi andati a vuoto, Sara ha sconfitto una top ten. E che top ten: neppure un anno fa l'allora semi-sconosciuta Kerber aveva fermato la corsa di Flavia Pennetta verso una semifinale Slam mai raggiunta e senz'altro meritata dalla brindisina; ieri, invece, la tedesca ha dovuto inchinarsi all'acume tattico e alla straordinaria preparazione fisica della piccola grande Errani. Il primo set giocato dall'azzurra sul Lenglen è stato un capolavoro: mentre la tedesca – ingiocabile nell'unico precedente d'inizio stagione (6-1 6-2) – cercava di rimanere a galla con le solite incredibili accelerazioni, la Errani sfornava intelligenti cambi di ritmo, letali discese in controtempo, palle corte e schiaffi al volo millimetrici. E come giudicare il coraggio con cui Sara – dopo aver patito un leggero calo fisico – ha annullato i due set point per la Kerber sul 5-6 del secondo set (palla corta e diritto vincente) e poi dominato 7-2 il tie-break? «Voglio dedicare la vittoria alla gente colpita dal terremoto - ha dichiarato la Errani - già sicura numero uno d'Italia e 14ª nella prossima classifica Wta - è stata durissima, ma nei quarti Slam non puoi sentire la fatica». La fatica però è tanta, anche perché oggi Sara tornerà in campo per la semifinale del doppio insieme a Roberta Vinci. E domani c'è la Stosur, altra bestia nera dopo Ivanovic, Kuznetsova e Kerber: «» una giocatrice molto forte e potente - ha spiegato la Errani, sconfitta nei cinque precedenti - e contro di lei ho sempre perso. Ma io entrerò in campo per lottare». Sognare, in fondo, non costa nulla: la Schiavone insegna.

Dai blog