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Giovanni Esposito Una grande emozione regalata ai 60mila dello stadio olimpico.

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Il10.04 della scorsa settimana ad Ostrava lo aveva reso quasi umano, ma ieri sera si è vista quell'accelerazione che non lascia scampo a nessuno, nonostante una partenza ancora tutta da sistemare. A nulla è valsa la leggera bava di vento contrario (-0.1 m/s): il 25enne giamaicano voleva ritrovare subito l'entusiasmo della gente ed è riuscito nell'impresa. «Mi sento bene qui - le sue parole all'arrivo - mi sono riposato molto e ho dormito con serenità. A Ostrava invece avevo dormito pochissimo. Questa è una bella gara, credo che la mia performance sia stata buona e comunque molto meglio di quella precedente. Quando ho fatto il giro d'onore ero molto nervoso, ma quando ho sentito il calore della gente mi sono calmato è stato molto bello correre a Roma». A questo punto tutti coloro che pensavano di mandare in archivio lo show man della velocità devono fare marcia indietro. Il connazionale Asafa Powell è stato davvero bravo in fase di avvio nonostante abbia detto di non aver sentito bene lo sparo. Fino a metà rettilineo le sue ambizioni erano sostanziose. Poi nulla ha potuto e quando Bolt gli è scappato ed ha dovuto accontentarsi di un sempre ottimo 9.91. Il francesino Christophe Lemaitre, primo bianco a correre sotto i dieci secondi netti (proprio all'Olimpico lo scorso anno), si è dovuto fermare ad un buon 10.04. «Sono più soddisfatto rispetto alle mie prime gare - ha detto il campione europeo - ma devo ancora fare tanta strada. Bolt? Si vede che quando vuole raggiungere un obiettivo non lascia spazio a nessuno». Sorpresa invece nella gara femminile con l'ivoriana Murielle Ahoure che ha infilato tutte le colleghe fermando il cronometro a 11 netti. Sugli scudi Paul Kipsiele Koech che ha saputo emozionare nella sua volata solitaria verso la migliore prestazione mondiale dei 3000 siepi con 7'54"31 che è primato del Kenia ed anche del Meeting oltre che terzo crono di tutti i tempi. Nei 5000 femminili si è vissuta una gustosa anticipazione della finale olimpica fra la keniana Vivian Cheruiyot e l'etiope Meseret Defar (14'35"62). C'era attesa per il duello appassionato Semenya - Jelimo ma la partita degli 800 è andata alla giovanissima etiope Fantu Magiso che con 1:57.56 ha stabilito il nuovo limite nazionale. La connazionale Aregawi ha invece dominato i 1500 con l'ennesima migliore prestazione mondiale dell'anno e record del Meeting: 3:56.54. Il francese Renard Lavillenie ha confermato la leadership mondiale che da due anni difende a denti stretti volando a 5.82 nell'asta mentre nell'alto ha avuto la meglio il britannico Grabarz con 2.33.

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