Chiusa l'inchiesta: Gianello inguaia il Napoli
Documentiimportanti, perché contengono le confessioni fatte dall'ex portiere del club partenopeo Matteo Gianello sulla tentata combine della partita Sampdoria-Napoli, giocata il 16 maggio 2010 e vinta 1-0 dai blucerchiati. Ma andiamo con ordine. Il pool «reati da stadio», coordinato dal procuratore aggiunto Giovanni Melillo, ha disposto la chiusura delle indagini nei confronti di Gianello e dell'ex calciatore del Chievo Silvio Giusti, ipotizzando il reato di frode sportiva in concorso per il tentativo di alterare la partita tra Sampdoria e Napoli ma anche altri match. La Procura di Napoli ha invece depositato la richiesta d'archiviazione per altri indagati – tra i quali gli ex giocatori Federico e Michele Cossato – e diverse partite al centro dell'attenzione, tra cui Napoli-Parma dell'aprile 2010, Lecce-Napoli, Brescia-Catania, Napoli-Inter, Catania-Roma e Palermo-Chievo del maggio 2011. Considerando la gravità delle rivelazioni fatte da Gianello, il Napoli rischia comunque grosso. Nell'interrogatorio del 15 giugno 2011, l'ex portiere partenopeo ha infatti confessato ai magistrati napoletani la proposta ricevuta da Giusti: soldi in cambio della sconfitta contro la Sampdoria. Gianello raccontò di averne parlato con Cannavaro e Grava (che però smentiscono il fatto), raccogliendo comunque un deciso e indignato rifiuto. In ogni caso scatterebbe per il club di Del Laurentiis la responsabilità oggettiva. Ricevuto il fascicolo dalla Procura di Napoli, ora il procuratore Palazzi può valutare direttamente le dichiarazioni di Gianello: di sicuro il procuratore federale convocherà l'ex portiere partenopeo (le nuove audizioni dovrebbero riprendere tra 10-15 giorni) per un chiarimento sui fatti. Dopo Lazio, Genoa, Chievo, Siena e Lecce, anche il Napoli rischia grosso: la denuncia di Gianello può costare l'Europa alla squadra di Mazzarri.