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Roma, arriva Zeman

Zdenek Zeman

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Il grande ritorno è ormai questione di giorni. Zdenek Zeman sta per (ri)diventare l'allenatore della Roma e scrivere con la sua firma i titoli di coda su una telenovela estenuante. Il passo decisivo - ma non ancora finale - verso il matrimonio c'è stato ieri all'ora di pranzo, lontano dalla Capitale e da osservatori indiscreti. Il dg romanista e il boemo Zeman si sono dati appuntamento a Carsoli. Da lì si sono spostati in un ristorante nei dintorni dove hanno parlato a quattr'occhi e gettato le basi di un accordo da definire entro due-tre giorni. Si sono piaciuti, ma questo non era in dubbio: è la condivisione del «progetto» a portarli verso l'unione. Il tecnico è pronto a mettersi alla guida di una squadra giovane e ancora alla ricerca di un'identità, ma non si è mostrato per nulla spaventato dalla nuova - e per lui forse ultima - scommessa della carriera. Tra oggi e domani il boemo si vedrà con Sabatini per entrare nei dettagli del piano di mercato, ma il più è stato fatto ieri in quello che non è stato in realtà il primo incontro tra le parti: una decina di giorni fa Baldini, Sabatini e Zeman si sono già visti, l'allenatore ha dato la sua disponibilità ma ha chiesto di rinviare le discussione per rispetto del Pescara e di un campionato da portare a termine. L'accordo economico è stato trovato per una cifra vicina al milione di euro che comprende anche dei bonus a obiettivo, ora resta da trovare l'intesa sulla durata del contratto: l'allenatore, come sua abitudine, vorrebbe firmare per un anno, la Roma gliene ha proposti due, alla fine la soluzione dovrebbe essere il classico «1+1». La Roma si è presa qualche altro giorno di tempo per liberare gli altri tecnici contattati: Montella è ormai destinato alla Fiorentina, Villas Boas non si è trovato con la società giallorossa su aspetti fondamentali del progetto, mentre Bielsa avrebbe dato la sua disponibilità e aspetta ancora una risposta definitiva. Non a caso, se dovesse saltare l'intesa con Zeman, l'argentino scatterebbe in pole. Ma ormai la corsa sembra davvero finita. Ieri «Sdengo» ha subito informato i dirigenti del Pescara dell'imminente firma con la Roma. Si è riunito per un'oretta nel pomeriggio con il presidente Sebastiani e il ds Delli Carri, all'uscita dall'incontro ha confermato di aver visto «Franco Baldini con cui ho parlato di tante cose, nei prossimi giorni dovremo risentirci. Quando? Dipende da loro Io non do ultimatum» ha chiarito Zeman. E non ce n'è proprio bisogno. Il club abruzzese si è messo l'anima in pace e sta cercando il successore. In serata si è svolta regolarmente la cena sociale alla presenza del boemo e dei giocatori. Oggi è in programma un allenamento del Pescara, da fissare invece la conferenza stampa. Mentre in Abruzzo è filato tutto liscio, la Capitale è impazzita tra depistaggi e falsi avvistamenti di Villas Boas. Sabatini ha pranzato allo Shangri La all'Eur in compagnia dell'avvocato Baldissoni ed è riuscito a distogliere l'attenzione dal viaggio di Baldini. «Il nuovo allenatore - assicura il ds - lo annunceremo entro 3-4 giorni. Zeman ha percentuali rilevanti di arrivare: sarà un segno di continuità perché lavora su un pensiero di calcio comune a Luis Enrique. Abbiamo contattato anche Bielsa, le risposte sono quasi tutte entusiastiche. Montella era un ottimo candidato, non il primo. L'allenatore della Roma sarà quello che la società avrà scelto sopra ogni altro: non prendiamo seconde scelte. Il budget di mercato? La proprietà non ci ha messo paletti». Meglio così.

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