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Roma alla stretta finale

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Villas Boas

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Manca poco. 48-72 ore e la Roma sceglierà il suo allenatore. Messo in disparte Montella, la società sta ragionando su tre-quattro opzioni, considerate dai dirigenti tutte prime scelte, ma ognuna con i suoi pro e i suoi contro. Villas Boas, Zeman, forse Bielsa e un giovane «mister x» senza più chance di arrivare al traguardo. Villas Boas piace a tutti ma resta in sospeso. Baldini lo voleva un anno fa e ci sta riprovando, adesso anche Sabatini è «innamorato» del portoghese dopo averlo conosciuto di persona la settimana scorsa a Lisbona. Villas Boas ha messo la Roma davanti al Liverpool (che ormai sembra aver scelto Martinez), ha studiato i giocatori, il progetto e ha posto una serie di condizioni. Oltre a un contratto importante e uno staff numeroso, chiede garanzie sulla costruzione di una squadra che lotti per il titolo e, soprattutto, vuole evitare in partenza gli stessi problemi che hanno compromesso la sua esperienza al Chelsea: a Londra sono stati i «senatori» e gli attacchi dei tabloid a farlo fuori. Se venisse a Roma vorrebbe quindi un appoggio ancor più forte di quello concesso a Luis Enrique. La gestione del gruppo romanista e le pressioni esterne hanno fatto fin troppe vittime negli ultimi anni e il portoghese lo sa bene. «Possiamo restare fermi un anno - ha ribadito l'agente Goncalves - se non troviamo un club che ci soddisfi. André vuole una squadra che lotti per titoli importanti, con una struttura solida e una società forte che punti anche alla diffusione di valori e idee affascinanti». La Roma ha quasi tutto per soddisfarlo, è pronta ad accontentarlo a patto che lo «Special Two» sia un po' meno rigido in alcune richieste.Villas Boas continua a riflettere e i dirigenti tengono in vita altre opzioni. Zeman, ad esempio, è qualcosa in più di un'idea. Anche lui è stato contattato e il boemo ha dato la sua disponibilità. «La prossima settimana saprete dove allenerò - si è limitato a dire ieri in conferenza stampa - a Pescara sto benissimo». Zeman sa, ma non può dirlo. Lascerebbe l'Adriatico per pochissime società e una di queste è la Roma dove troverebbe lo sponsor migliore: Totti. A Trigoria lo considerano l'uomo giusto per valorizzare una squadra giovane e non sottovalutano l'entusiasmo che riporterebbe nella «piazza». La maggioranza del popolo è con Zeman, qualcuno si è dato appuntamento oggi fuori Trigoria per chiedere l'elezione del boemo ma non ci sarà nessuno a riceverli. Baldini e Sabatini, infatti, sono volati ieri pomeriggio a Madrid per assistere alla finale di Coppa del Re tra Athletic Bilbao e Barcellona (finita 3-0 per la squadra di Guardiola, doppietta di Pedro e gol di Messi) e torneranno stasera. Un blitz di mercato, con possibili risvolti sulla questione allenatore: oggi (se non sono riusciti a farlo già nella notte) il dg e il ds sonderanno la disponibilità di Bielsa. Sabatini lo ha incontrato un anno fa in Sudamerica e ora ha bisogno di capire se il «Loco», in scadenza di contratto (come Zeman), sia disposto a salire sulla barca. A quel punto anche lui può entrare di diritto tra i candidati. E Montella? Alcune richieste, economiche e non, presentate durante gli incontri con la Roma lo hanno estromesso dalla corsa. Intanto la missione spagnola serve anche a chiudere la questione-Gago con il Real Madrid e a imbastire altre trattative. Il Valencia vuole Josè Angel e la Roma è pronta a venderglielo, da capire quanto sia concreto l'interesse del Malaga per Osvaldo. Ieri il Pescara ha riscattato per 1,2 milioni la metà di Caprari, infine Pradè ha rescisso con la Roma: oggi sarà il nuovo diesse della Fiorentina.

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