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Il Roland Garros risveglia la Schiavone La milanese vince il torneo di Strasburgo

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Lacronometro di Milano, 21esima e ultima frazione di oggi, deciderà il Giro d'Italia 2012. La tappa regina, con la scalata del Mortirolo e l'arrivo sullo Stelvio, non ha emesso il verdetto definitivo: 219 km, con la cornice di 200.0000 tifosi, hanno acceso la stella del belga Thomas De Gendt, capace di vincere con un'impresa straordinaria, ma non hanno risolto il rebus in vetta. Lo spagnolo Joaquim Rodriguez ha sofferto, ha perso virtualmente la maglia rosa e poi se l'è ripresa sul serio. Nel finale, con una frustata negli ultimi 800 metri, ha artigliato il quarto posto di giornata e ha guadagnato altri secondi sui diretti inseguitori. Il corridore della Katusha ora ha 3" di vantaggio sul canadese Ryder Hesjedal e 1'51" su Michele Scarponi (Lampre), oggi quinto e probabilmente penalizzato dalla discutibile tattica di squadra. Il team non ha fermato Damiano Cunego (secondo a 56") che avrebbe potuto assistere il compagno meglio piazzato in classifica. La Lampre, alla fine, ha chiuso la giornata a mani vuote: la vittoria di tappa non è arrivata, la classifica generale si è ulteriormente complicata. Scarponi può ancora sognare, ma deve anche guardarsi le spalle: De Gendt è lì, a 27" dal gradino più basso del podio a 2'18" dal più alto. «Sono contentissimo del quarto posto in classifica che domani potrebbe permettermi di salire sul podio», dice il belga. «Sono veramente molto contento di essere riuscito a vincere su una montagna mitica come il Passo dello Stelvio. Tutti i più forti nella storia del ciclismo hanno vinto qui. Spero sia un buon segno per me perchè credo di avere un futuro nelle corse a tappe», aggiunge pensando alle prossime avventure. Per il momento, dice, non c'è spazio per i sogni. «Ad essere sincero, non ho mai pensato di riuscire a conquistare la maglia rosa perchè sapevo bene che nel finale il mio vantaggio sarebbe calato», afferma. A sentir lui, la crono di oggi ribalterà le gerarchie nei quartieri altissimi. «Credo che Hesjedal vincerà questo Giro d'Italia perchè ha solo 31 secondi di ritardo in classifica generale e, a cronometro, è molto più forte di Rodriguez», sentenzia E il leader che ne pensa? «Oggi non abbiamo lavorato perchè volevo che Hesjedal mettesse la sua squadra sotto sforzo. Credo che abbia faticato molto ma abbia comunque fatto una buona tappa», dice Rodriguez spostando la pressione sulle spalle del canadese. «La pressione della vittoria del Giro la ha lui perchè lui è il favorito ed oggi ha corso come se portasse la maglia rosa. Io ho fatto il massimo delle mie possibilità, sono molto soddisfatto per quello che ho fatto in questo Giro». La crono non è certamente la sua specialità. Dopo 3 settimane di battaglia, però, i serbatoi sono vuoti e si può assistere ad un livellamento dei valori. «L'ultima crono del Giro non è come la prima - dice Rodriguez - il mio preparatore mi ha detto che potrebbe essere adatta a me».

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