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"Lazio prendi uno tra Zeman e Zola"

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Il presidente della Lazio Claudio Lotito

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Il post-Reja non trova pace. Ora che il goriziano, dopo la telefonata di domenica con Lotito, ha ribadito ancora il suo «no» alla società, il patron biancoceleste sembra avere meno fretta di scegliere. Si valuta attentamente ogni opzione, perché il rischio di pescare dal mazzo l'allenatore sbagliato non si può correre. La certezza è che i sondaggi al telefono di Lotito e Tare non si fermano. Proseguono ora dopo ora. Nella rosa di candidati da due giorni c'è anche Roberto Donadoni, l'outsider. Sembrerebbe sia stato effettuato un sondaggio per capire se sia possibile intavolare una trattativa. Un contatto tra la società e il suo staff c'è stato e Donadoni passerà i prossimi giorni a capire se i segnali potranno concretizzarsi. Certo, nel caso si dovesse intavolare una trattativa Lotito non si permetterebbe mai di andare direttamente dal tecnico stipendiato dal Parma: il presidente ha un'amicizia profonda con il numero uno del Parma Tommaso Ghirardi. Eppure il legame tra i due non sarebbe, in ogni caso, il vero motivo che frenerebbe l'arrivo di Donadoni a Roma. Nella testa di Lotito l'allenatore della Lazio deve essere un «tipo tosto», oltre che bravo. Uno che la piazza, una piazza come la Capitale, la sappia prendere di petto e affrontare a testa alta. Non è detto che debba essere un vecchio. Deve essere uno con un po' d'esperienza e molto carattere. Bene, secondo il presidente, Donadoni non avrebbe tutte queste caratteristiche, anche se gli viene riconosciuto il buon lavoro fatto a Parma, squadra che per poco non è arrivata a disputare le coppe. Non c'è stato ancora alcun contatto diretto, invece, con il procuratore di Gianfranco Zola. Magic Box è però in cima alla lista dei papabili. Un suo arrivo alla Lazio è possibile, nonostante la società biancoceleste abbia fatto intendere che nessuno potrà portarsi dietro il proprio staff (la Lazio ne vuole costituire uno proprio su cui investire a lungo termine). La candidatura di Zola è forte dei vecchi colloqui avuti lo scorso febraio, quando sembrava imminente un addio prematuro di Reja. Ora Zola aspetta un segnale, ma bisogna fare in fretta perché l'ex fantasista è corteggiato anche all'estero. L'opzione Gasperini, invece, tanto caldeggiata dal tecnico goriziano nella telefonata con Lotito, resta senza però segnare sviluppi concreti. Reja ha tessuto le sue lodi, ma Lotito non è convinto che, anche alla luce degli insuccessi a Milano, possa fare bene. Potrebbe non reggere l'impatto con una piazza come Roma, è il ragionamento del presidente che non molla l'idea di portare alla Lazio Mazzarri. Sarebbe lui il gran colpo. Il problema sono quei 2,5 milioni d'ingaggio che i biancocelesti non possono permettersi. E poi bisogna fare i conti anche con i suoi ultimi successi: se restasse a Napoli andrebbe a giocare la supercoppa. In calo l'ipotesi Di Matteo. Il vincitore della Champions vuole restare in Premier, anche se il Chelsea gli consegnasse il foglio di via. E ieri nel toto allenatori è spuntato anche Del Neri: «Per ora ci sono solo delle voci. La Lazio - ha detto - è un club di alto livello, ha un organico importante e sarebbe un piacere poterla allenare. Mai dire mai».

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