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Vezzali «È come vincere l'oro ai Giochi»

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Dopocinque ori olimpici, tredici trionfi mondiali e dieci europei, undici Coppe del mondo e un numero sterminato di podi nell'amato fioretto, Valentina Vezzali ha ricevuto l'investitura più importante, alfiere italiano nella cerimonia d'apertura dei Giochi Olimpici di Londra. Per il presidente del Coni Giovanni Petrucci è una decisione scontata perché «la Vezzali è un esempio per i giovani, un'atleta modello alla quale feci una promessa quando scelsi Antonio Rossi nel 2008», ma per la schermitrice azzurra – accolta a Roma dall'applauso del Salone d'Onore del Coni – è comunque una grande emozione: «Mi batte forte il cuore – ha confessato la Vezzali – perché oggi corono un sogno, da lassù mio padre ne sarà orgoglioso. Voglio ringraziare i miei genitori e il mio maestro di scherma, perché mi hanno insegnato valori importanti come l'impegno, il rigore, la serietà e il rispetto delle regole». La gioia traspare negli occhi della Vezzali, l'emozione per il riconoscimento ricevuto non è ancora assorbita, ma la cerimonia d'apertura dei Giochi – in programma il 27 luglio – è già dietro l'angolo: «Spero solo che la bandiera non pesi troppo – ha detto la quarta donna italiana alfiere all'Olimpiade – perché non vorrei inciampare. Battute a parte, rappresentare l'Italia in un momento così difficile è per me un onore, spero di trasmettere ai giovani qualcosa di bello: portare la bandiera è come vincere un oro olimpico».

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