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Izaguirre esulta, ma la testa dei big è già alle grandi salite

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Allafine l'ha spuntata Ion Izagirre, giovane spagnolo che ha regalato alla Euskaltel il primo successo in questo Giro, e a se stesso la prima affermazione in assoluto in una grande gara a tappe. Partiti dopo 60 km di tappa, i 10 (De Marchi, Bak, Mazzanti, Maes, Boaro, Herrada, Clement, Brandle, Frank e appunto Izagirre), di buona lena e ottimo accordo, hanno pedalato sicuri del salvacondotto concesso dal gruppo, e infatti il loro vantaggio non ha praticamente mai smesso di salire, fino a superare i 12'30" prima che, giusto nei 30 km finali, qualcosa gli inseguitori limassero (più che altro per l'impennata al ritmo imposta dalla Liquigas in vista della salitella che precedeva l'arrivo. Lo scopo, il solito: tenere Basso davanti, lontano dai rischi). Izagirre è partito a meno di 4 km dal traguardo, ha tenuto a distanza De Marchi che provava a chiudere su di lui, e ha gestito al meglio 10" di vantaggio sul finale in piano. Onore a lui e voltiamo pagina, visto che oggi a Cortina d'Ampezzo terminerà una tappa scoppiettante, disegnata benissimo con Valparola nella prima metà e poi Duran, Forcella Staulanza e Giau in rapida sequenza prima della picchiata verso lo scicchissimo centro sede d'arrivo. Joaquim Rodríguez dovrà impegnarsi a fondo per difendere la sua maglia rosa da Basso e Scarponi.

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