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Mazzarri: «Che impresa»

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Mazzarril'artefice, i tenori i trascinatori, il gruppo la vera forza. Lo sottolinea felicissimo il tecnico che sabato riceverà il «Premio Bearzot»: «Sembrava una missione impossibile. Loro non avevano mai perso, è un'impresa nell'impresa. Il merito non solo dei tenori, è tutta la squadra che ha fatto cose straordinarie. È un gruppo eccezionale, osanniamolo». È il momento dell'esaltazione, al futuro ci si penserà da domani: «Ora godiamoci la festa, sì è vero - dice Mazzarri - ho un contratto fino al 2013 con il Napoli e intendo rispettarlo. Più avanti affronteremo tutto. L'interesse della Lazio? Sono un professionista e fa piacere che grandi club pensino a me». All'Olimpico l' invasione di campo dei tifosi sommerge i giocatori costretti a rifugiarsi negli spogliatoi dove trovano De Laurentiis. «Fino a pochi anni fa non esistevamo, adesso siamo campioni, è il primo trofeo dopo una rinascita fantastica». Chiude Pandev: «Che soddisfazione battere la Juventus campione d'Italia. Il mio futuro? Vedremo». È ancora «O' surdato nnamorato», questa volta non è uno sfottò, è quello originale, cantato dai tifosi in delirio in attesa del giro della squadra sul pullman scoperto per le vie di Napoli, già invase ieri dalla festa. Gia. Ori.

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