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Daniele Palizotto Il re del Foro è Rafa Nadal.

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Risultatie numeri, del resto, non mentono. Quest'anno Nadal ha già conquistato tre tornei su terra battuta - Montecarlo, Barcellona e appunto Roma - e vanta un record stellare sulla superficie preferita: 16 vittorie e un solo passo falso, patito peraltro sull'ispida terra blu di Madrid. Come potrà fermarlo Djokovic, reduce da una doppia cocente bocciatura contro il maiorchino dopo la striscia-record di sette successi consecutivi negli scontri diretti? La finale degli Internazionali Bnl non è stata bella, ma senz'altro indicativa. Pur senza brillare come nell'età dell'oro, Nadal sembra aver finalmente ritrovato pesantezza e profondità nei colpi, mentre Djokovic - reduce da una stagione incredibile, soprattutto dal punto di vista fisico - appare meno brillante: solo così si spiegano i 41 errori non forzati, alcuni nei momenti decisivi, commessi dal serbo in un Centrale pieno solo per metà causa giornata feriale. «Ho avuto molte occasioni - ha ammesso Djokovic alla fine - ma non sono riuscito a sfruttarle. E quando manchi tante chance contro Rafa, il migliore al mondo su terra battuta, non puoi pensare di vincere». Riflessioni condivisibili: nel primo set il serbo ha immediatamente recuperato il break subito sul 2-2, ma dopo una chiamata sfortunata del giudice di linea sul 4-5 (sarebbe stato set point per Djokovic) si è dissolto sul 5-5 subendo il parziale decisivo, cinque game consecutivi per lo spagnolo fino al 7-5 2-0. Dal canto suo Nadal ha accolto con favore il passaggio a vuoto del serbo, poi respinto la reazione del numero uno (sei palle break annullate), chiuso 6-3 e festeggiato il sesto titolo conquistato a Roma negli ultimi otto anni. «Voi pensate sia stata una brutta finale - ha spiegato Rafa - ma io ho giocato bene: quando dovevo attaccare ho attaccato, quando dovevo difendere ho difeso. Sto cercando di essere aggressivo, contro Nole non sempre è possibile, ma sono contento: vincere un grande torneo come Roma è importante, anche perché ho battuto tennisti molto forti senza perdere un set». Numeri importanti, come il conto complessivo dei trofei conquistati da Nadal: 49 tornei in carriera, 35 sull'amata terra battuta e ben 21 Masters 1000. «Con questa vittoria torno al 2°? Bene - ha esultato lo spagnolo - secondo è meglio che terzo, ma in questo periodo è normale cambiar posizione, e lo sarà ancor di più dopo Parigi e Wimbledon». E allora meglio concentrarsi sul Roland Garros, perché il 7° successo sulla terra battuta del Philippe Chatrier sancirebbe un dato certo: Nadal miglior giocatore della storia sul rosso, meglio anche di Borg.

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