Daniele Palizzotto lavia ride, Potito piange e l'Italia del tennis si interroga.
Quasiper destino, basta muoversi nel pomeriggio sull'asse Centrale-Pietrangeli per fotografare in modo impietoso il precario stato di salute del tennis tricolore. Tra le splendide statue dell'ex Pallacorda Flavia Pennetta sfida la russa Maria Kirilenko, mentre poco più in là – sul nuovissimo campo Centrale – Potito Starace affronta il polacco Kubot: sulla carta il primo è un match difficile, il secondo tutt'altro. Sulla terra battuta del Foro, però, la storia è diversa. Sul gremito Pietrangeli – campo splendido e amato dall'azzurra ma purtroppo inadeguato per ospitare un match tanto attraente per il pubblico – la ritrovata Pennetta lotta punto su punto, doma il vento e la peraltro povera resistenza della Kirilenko. Dominato il primo set, la brindisina risale con grinta dall'1-5 del secondo, senz'altro aiutata dai tanti errori dalla russa. Nel decisivo tie-break, però, la Pennetta prende in mano il gioco, chiudendo 6-1 7-6 prima di ringraziare il pubblico: «È stato incredibile: ho vinto solo una partita, ma sembrava avessi vinto il torneo». Flavia sorride e oggi aspetta l'americana Stephens, l'Italia ringrazia ma si interroga: Schiavone, Pennetta e Vinci hanno trascinato il tennis azzurro per anni, ma dove sono i ricambi? La Errani – oggi attesa dalla Stosur dopo aver superato la Bacsinszky – è ammirevole ma al limite, la Brianti (6-2 6-1 dalla Soler-Espinosa) ha 32 anni, la sfortunata Knapp – frenata da due operazioni – sembra poter tornare ad alti livelli e l'ha dimostrato battendo 6-4 2-6 6-2 la Vinci (e oggi affronterà la Cibulkova), ma questo non può bastare. E per capirlo, una volta salutata col sorriso la vittoria della Pennetta, basta fare pochi metri e spostarsi sul Centrale. Lì c'è Potito Starace, uomo Davis per eccellenza irriso a sorpresa dal polacco Kubot (6-3 5-7 6-2), finora sempre battuto dal campano nei quattro precedenti. L'Italia degli uomini piange e si aggrappa a ciò che resta: oggi Seppi sfida Isner, l'eroe Lorenzi cerca l'ennesima impresa contro Gasquet, mentre almeno Fognini parte favorito con Granollers. Il resto della quarta giornata degli Internazionali, ancora baciati dal sole, è tutto nelle fatiche ciclopiche di Andy Murray e Maria Sharapova: lo scozzese rischia grosso contro Nalbandian, chiudendo 6-1 4-6 7-5 con un pizzico di fortuna, mentre la campionessa in carica deve lottare per oltre due ore contro la giovane americana McHale (7-5 7-5). Nessun problema, invece, per il numero uno Djokovic (6-3 6-3 a Tomic), Ferrer, Kvitova, Venus e Serena Williams, costretta agli straordinari in notturna contro la Voskoboeva.