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Giada Oricchio Fuori dalla Champions, dentro l'Europa League.

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Avevapromesso che avrebbe schierato le seconde linee, forse ci ripenserà. Nella calda notte del San Paolo, il Napoli vince 2-1 e chiude la stagione al quinto posto. Il cuore del tifoso piangerà, la mente no. Il piazzamento, dopo tre anni in crescendo, significa avere fondamenta solide per il futuro. La squadra pur avendo disputato una grande Champions ed essendo finalista di Coppa Italia, è rimasta tra le prime sei senza avere a disposizione i budget e i top player delle grandi. Onore al merito. Sono stati invece ingenerosi i fischi piovuti ripetutamente all'indirizzo di Lavezzi, da una parte dello stadio (l'altra lo incoraggiava). È reo di voler lasciare, a 27 anni, Napoli per una piazza più munifica. Un occhio al campo e un orecchio alla radiolina inizia così l' ultima partita. Il Napoli sblocca subito con Dossena, mai l'esterno sinistro ha mostrato tanta grinta e agonismo. Infila il debuttante Farelli con un sinistro nell'angolino basso. La partita si mette subito in discesa. Ma un'immediata ripartenza del Siena, che appena può punge, culmina nel pareggio di Destro, fresco di convocazione in Nazionale. Però c'è una costante: le colpe imperdonabili della difesa partenopea. Traballante con De Sanctis autore di un'uscita avventata quanto incomprensibile. Lascia la porta sguarnita e travolge Cannavaro che è costretto a uscire per la botta rimediata al costato. Certo è che se il reparto arretrato del Napoli è quello svagato di stasera e se Lavezzi persevera in prestazioni opache e confuse (disappunto di De Laurentiis in tribuna agli errori del Pocho), la Juventus può festeggiare, con una settimana di anticipo, la Coppa Italia. Dovrà lavorare molto sull'assetto difensivo, Mazzarri, furioso con i suoi per le amnesie e con l'arbitro per la gestione dei cartellini. Celi, in effetti, sembra utilizzare due pesi due misure. A riportare avanti i napoletani è di nuovo Dossena. Pandev, titolare per la squalifica di Cavani, non tradisce le aspettative, ma sciupa una palla gol d'oro proprio mentre il Catania butta via un rigore con Gomez. Nel primo tempo gli uomini di Sannino raddoppiano sempre a centrocampo, i napoletani vanno sulle fasce, ma Maggio non è brillante e allora ci pensa Hamsik a dare dinamismo. Nella ripresa i bianconeri sono più veloci dei padroni di casa, lenti e impacciati. De Sanctis riscatta la papera del primo tempo con tre interventi salva risultato considerando che Campagnaro e company continuano nel festival degli orrori, ma il risultato non cambia.

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