Daniele Palizzotto Sconfitta, anzi abbattuta.
Reginaa Parigi, deludente comparsa a Roma, dove in quindici anni la milanese non è mai riuscita a superare l'ostacolo dei quarti. Stavolta Francesca ha fatto peggio, molto peggio, eliminata (6-3 6-4) all'esordio degli Internazionali d'Italia dalla mancina russa Ekaterina Makarova, insidiosa numero 39 mondiale. Insidiosa, ma per nulla imbattibile. La Schiavone versione 2012 è però lontana parente dalla donna dei record del tennis italiano. Affermare che lo shock era prevedibile sembra crudele, ma è solo realista: negli ultimi tre mesi la milanese ha raccolto appena due vittorie in dodici partite, collezionando brutte figure contro Pervak (numero 38 mondiale), Govortsova (83) e Lepchenko (allora 77 Wta). A Roma, in pratica, serviva un miracolo. Fin dai primi scambi, però, la Schiavone ha dimostrato le ormai abituali difficoltà: inefficace al servizio e inguardabile da fondocampo. Subito il break in apertura, mai l'azzurra ha trovato confidenza in risposta, finendo per cedere un altro servizio nel game finale del primo set. Nel secondo la Schiavone ha resistito fino al 3-3, poi si è liquefatta tra palle corte improbabili, banali errori con il diritto e l'ultimo, impossibile recupero delle resa. In attesa dell'esordio odierno delle altre tenniste azzurre (Pennetta-Kirilenko, Errani-Bacsinszky, Brianti-Soler Espinosa e il derby Vinci-Knapp), l'Italia del tennis può parzialmente consolarsi per il buon esordio di Fabio Fognini, bravo a liquidare con un doppio autoritario 6-2 il cipriota Baghdatis. Così come Seppi e Lorenzi, il ligure tornerà in campo domani contro il vincente del derby spagnolo tra Lopez e Granollers. Oggi esordisce Starace contro il polacco Kubot.