Champions
a.Altrimenti ci sarà il preliminare. In ogni caso, il sogno Champions è svanito. Reja perde anche Klose per un problema alla caviglia (il tedesco si è rifiutato di fare un'infiltrazione pensando più agli Europei). Stramaccioni senza la qualità di Sneijder, lascia a casa anche l'ex Zarate e presenta una squadra con solo Milito in attacco. Dirige Damato davanti a 50.000 spettatori pronti ad applaudire lo show di Olympia che però stavolta si ferma davanti alla curva Sud invece che sul trespolo. Si comincia con Mauri che non coglie l'attimo dopo pochi minuti e una Lazio che si lancia all'assalto della vittoria sperando di ricevere buone notizie da Catania. L'Inter se ne sta rintanata e riparte di rimessa con Alvarez e Milito. Diciannove minuti è arriva il rumore meno atteso della serata che sembra una sentenza: il tabellone dell'Olimpico annuncia il gol di Di Natale che porta avanti l'Udinese a Catania: è finita, il terzo posto vola via. L'Inter risente meno della notizia nefasta e Guarin fa vedere in due azioni che vale il riscatto di otto milioni. In entrambe le occasioni Bizzari è bravo. Ancora Milito gira di testa tutto solo e spreca un'occasione solare con i difensori della Lazio che assomigliano ai busti del Gianicolo. Al 44' fallo di Ledesma su Maicon, siamo al limiti della linea bianca e Damato nel dubbio indica il dischetto: Milito realizza il rigore per il vantaggio nerazzurro tra le proteste biancocelesti. La Lazio va al riposo al sesto posto e mai era scesa così in basso in classifica dopo le prime dieci giornate. Tant'è, Reja ricomincia senza sostituzioni e con la contestazione della Nord contro Lotito invitato, si fa per dire, a spostare le sue attenzioni calcistiche a Salerno mentre viene rinsaldato il gemellaggio con gli interisti: «Noi e voi... il ventennio d'amicizia» recita uno striscione con chiaro riferimento politico. Al 13' pari della Lazio: angolo di Ledesma e testa di Kozak. Stramaccioni inserisce subito Pazzini ma Lulic inventa la giocata della serata, si beve Maicon e regala a Candreva il pallone del 2-1. In cinque minuti gara ribaltata e biancocelesti che risalgono al quarto posto, ma l'Inter non ci sta. Autopalo e Biava, Reja si ricorda dei cambi e inserisce Gonzalez per Lulic. Lazio in difesa, nerazzurri all'assalto, si soffre fino all'ultimo poi il sigillo di Mauri per una festa piena di rimpianti: il quarto posto da quest'anno non vale più la Champions.