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Alonso in prima fila col giallo

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In Spagna il ferrarista 3°in qualifica dietro Hamilton e Maldonado Poi avanza grazie alla retrocessione dell'inglese. Massa solo 16°

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Haun pilota, Alonso, che scova decimi nelle pieghe più nascoste della sua vettura, modificata in meglio, e vola con le gomme dure ai piedi. Una buona notizia per il Gp di Spagna (start ore 14, diretta su Rai1) visto che con quelle mescole si correranno molti giri. C'è di più, il Gp di casa per il pilota di Oviedo è nato sotto una buona stella. Da terzo partirà secondo a causa della retrocessione di Hamilton in ultima fila. L'alfiere della McLaren, dal musetto scivolato più che scalinato, aveva strapazzato tutti con un fenomenale 1'21''707. «Sono sorpreso di un simile vantaggio» aveva detto in conferenza stampa. E ti credo! Era senza benzina! Subito dopo aver segnato il miglior tempo, infatti, aveva parcheggiato la vettura in pista insospettendo i commissari. Non c'era carburante sufficiente (1.3 litri) per le verifiche tecniche e penalizzazione inevitabile considerando che il team e l'inglesino sono recidivi. Nel Gp del Canada 2010 fecero lo stesso scherzetto, ma allora arrivò la grazia. Oggi la condanna. Non è l'anno fortunato di Hamilton, anzi. La partenza al palo si è trasformata in una iattura: tre terzi posti e un'umiliante punizione «dietro la lavagna». Se ne avvantaggiano Maldonado, sudamericano dal piede pesante che diventa primo con la Williams (dopo anni di tormenti è un bel modo per festeggiare le 70 primavere di patron Frank) e, appunto, Alonso. Già lo si vede in testa alla prima curva se i velocissimi e impertinenti Grosjean e Raikkonen della Lotus glielo permetteranno. Mai così contenuto il gap dai primi e l'asturiano lo rimarca: «Era un sogno lottare per il vertice, abbiamo fatto davvero un passo in avanti. Quest'anno anche un solo decimo può significare molte posizioni in più o in meno». È orgoglioso di se stesso: «In Q3 ci ho messo qualcosa in più rispetto a quanto poteva dare la macchina. Ora cercherò di sfruttare la partenza e prendere punti pesanti». La Ferrari è lui, solo lui, se comparata al 17° posto di Massa, il peggior piazzamento quest'anno (ed era difficile), eliminato come sempre in Q2. «Tutta colpa del traffico, avevo davanti otto vetture e non riuscivo a frenare nei punti giusti». La F2012 progredisce e Massa regredisce, capace solo di accodarsi a gente che andava più lenta della sua Ferrari, a dargli retta. Imperdonabile e indifendibile. Insieme al paulista, fuori a sorpresa, Button, afflitto dal sottosterzo, e Webber, per calcoli errati degli ingegneri. La lotta per la pole position è stata un capolavoro di tatticismo e noia: sette minuti di pista deserta e tre di tentativi di otto driver su dieci. Vettel (adesso settimo) e Schumacher (ottavo), in barba allo spirito di questo sport e in beffa ai 40.000 tifosi che si cuocevano sotto il sole di Montmelò, non hanno sfidato il crono per risparmiare un treno di gomme e trarne vantaggio in gara. La strategia non fa una grinza, dieci e lode come ragionieri, zero in condotta come piloti. Villeneuve, Senna, Mansell non lo avrebbero fatto. Ma loro sono miti. Non sarà una corsa scontata: sono previste almeno tre soste, Maldonado lì davanti è una scheggia impazzita, la Lotus, a serbatoio pieno, ha un passo gara superiore a quello da qualifica, ma il suo tallone d'Achille è l'eccessiva sensibilità ai cambiamenti delle temperature. Esattamente come le gomme. Per il gran premio sono previsti almeno otto gradi in meno rispetto al sabato, un mutamento che renderà imprevedibile il comportamento dei pneumatici con ripercussioni pesanti sul bilanciamento delle monoposto.

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