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Matteo De Santis Bocca tappata e testa libera da ogni pensiero.

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Dalunedì ogni giorno può essere buono per l'ufficialità di un ritorno sulla panchina della Roma che è già molto più che ufficioso. Per ora, e fino a domani sera, l'Aeroplanino se ne starà zitto. Ordine del Catania: oggi niente conferenza pre-Udinese e libertà di parola solo dopo la gara. Il silenzio, in momenti come questi, va sempre bene. Anche perché a parlare, fra di loro, dovranno essere le due società. Il ds Walter Sabatini, infatti, è pronto a discutere con il presidente Pulvirenti la libera uscita di Montella. La sensazione è che, nonostante tutto, il Catania, come già fatto in passato con Marino, Mihajlovic e Simeone, la conceda senza fare troppi problemi. Questa almeno è l'idea che si sono fatti a Trigoria, dove non sembrano molto intenzionati ad accorpare il discorso Montella ad altre possibili trattative, come Gomez, sull'asse Catania-Roma. Tra l'Aeroplanino e la Roma, invece, si sono già praticamente detti tutto: l'accordo sarà biennale con un'opzione per il terzo anno, l'ingaggio (su cui bisognerà ancora entrare nello specifico) non dovrebbe essere tanto lontano dai quasi 3 milioni lordi annui di Luis Enrique e anche lo staff tecnico (con i ritorni a Trigoria del vice Russo e del preparatore atletico Marra e le conferme del collaboratore tecnico Andreazzoli, degli altri due preparatori-addetti al recupero infortunati Franceschi e Chinnici e del preparatori dei portieri Nanni e Tancredi) è già pronto. Addirittura Sabatini si è già informato, grazie ad positiva una molto dettagliata recensione di Andreazzoli, sui metodi di allenamento dell'Aeroplanino. Insomma, in attesa del semaforo verde del Catania, la Roma e Montella non hanno più nulla da dirsi perché si sono già detti e stabilito tutto. Anche, per esempio, come muoversi sul mercato. Sabatini e l'erede di Luis Enrique ne hanno già parlato, a grandi linee, in più di un'occasione e sono arrivati alla conclusione che c'è una buona base di partenza. Rivoluzioni copernicane no, quattro-cinque innesti importanti (più vari ed eventuali) sì. Le parole, anche in questo caso, si stanno già tramutando in fatti. Soprattutto dalle parti del Brasile. La Roma, infatti, ha già preso da più di due mesi Dodò, giovane e promettente terzino sinistro, e sta prendendo Leandro Castan, difensore centrale del Corinthians. In Brasile, nonostante il prezzo di facciata fissato dal club di San Paolo (6 milioni), sono sicuri che la trattativa sia già in fase molto avanzata. Contratto in scadenza nel 2013, passaporto italiano in tasca, mancino, forte nel gioco aereo e non proprio un fulmine di guerra, Castan potrebbe prendere il posto di Heinze, destinato a tornare in Argentina. I movimenti in difesa, però, non finiranno qui: Sabatini è a caccia di un terzino destro (Fagner del Vasco è un'idea) e di un altro centrale, Montella ha dato parere positivo alla permanenza (se il Wolfsburg vorrà) di Kjaer e anche Juan potrebbe restare. A centrocampo si cerca un interno che sappia fornire forza e quantità. Sissoko del Tolosa, ad esempio. Molto possibile, nonostante l'attuale poca voglia del Real di concedere sconti, la permanenza di Gago, difficile che Pizarro possa ritornare utile. In attacco i punti fermi, oltre a Totti, sono (in ordine non casuale) Lamela, Bojan e Borini. Meno sicura la centralità nel progetto di Osvaldo: la Roma sta cercando anche una punta di rango. Per Borriello, invece, si spera sempre nella Juve. In ritiro, però, ci sarà sicuramente un volto nuovo: Nico Lopez.

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