Cavendish padrone delle volate
Nella quinta tappa del Giro il britannico si conferma imbattibile allo sprint Navardauskas resta in rosa. Oggi arrivo a Sant'Elpidio con le prime salite
Sepoi il britannico ha motivazioni supplementari, diventa quasi fantascienza pensare di vederlo sconfitto. A Fano, quinta tappa del Giro, tali motivazioni avevano due nomi femminili: Peta e Delilah, ovvero la superglamour compagna e la figlioletta dell'iridato, il quale ci teneva quindi in maniera particolare a far bene davanti agli occhi delle persone a lui più care. «Bene» in questo caso non significa solo sprintare con la consueta potenza, significa anche non perdere un colpo sulla salita di Gabicce Monte e sul successivo lungo tratto abbastanza tecnico, un pezzo di tappa su cui han lasciato le penne (metaforicamente parlando) tanti suoi colleghi, a partire da Tyler Farrar che era tra i maggiori indiziati per lo sprint (visto che gli mancava un abbuono da 12" per prendere la maglia rosa al suo compagno Navardauskas), proseguendo con Hushovd, Ferrari, Guardini, Bos tra gli altri. Per tutta la tappa c'era stata una fuga a quattro con Bulgac, Kaisen, De Negri e De Marchi, ripresa la quale si è preparato lo sprint, con gli Sky dell'iridato a lavorare per una volata che in realtà senza storia: Kennaugh e Thomas sono stati gli ultimi a lanciare Cavendish, e il meccanismo ha funzionato alla perfezione, malgrado un mezzo allungo di Impey che, nell'ultimo km, ha provato a intorbidare le acque in favore del compagno Goss. Cavendish ha preso la volata in testa partendo a meno di 200 metri dal traguardo, e proprio Goss ha faticato a uscire dalla sua ruota: quando ciò è poi avvenuto, ai 100 metri, la rimonta si è rivelata impossibile. Nelle migliori posizioni si trovava anche Modolo, che però è stato risucchiato indietro (ha chiuso 5°), tutto il contrario di Bennati che, partito da posizione defilata, è riuscito ad arrivare a un buon terzo posto, davanti ad Hunter. Altra Italia in top ten: Favilli e Belletti, settimo e ottavo (alle spalle del norvegese Kristoff sesto). Da segnalare le consuete cadute di giornata, e tra gli altri è stato coinvolto il solito Phinney, ancora una volta sfortunato, e conseguentemente anche demoralizzato (è giunto al traguardo con l'ultimo gruppetto a 12 minuti dai primi). Un elemento, questo delle cadute, che giustifica il lavoro svolto dalla Liquigas, in testa con diversi uomini a protezione di Basso per tutta la fase mossa della tappa. Si spende un po', a livello di squadra, ma si evitano guai. Nella generale, Navardauskas è ancora in rosa e ora non ha più Farrar alle spalle, ma Hunter a 5", con Hesjedal terzo. Migliore dei nostri Boaro (caduto anche lui e poi bravo a recuperare), settimo a 19". Oggi da Urbino a Porto Sant'Elpidio primo assaggio di Appennini, qualche salita dura ci sarà, anche se nel finale non manca anche lo spazio per recuperare. Probabile arrivo di un gruppo selezionato ma non troppo.