L'Italia riabbraccia il suo Giro
Dauna parte la sfida tra la favoritissima Garmin e le altre formazioni forti nella specialità (Sky, Orica, BMC, tutte deludenti alla prova dei fatti); dall'altra i team degli uomini di classifica avrebbero tentato di regalare ai rispettivi capitani qualche vantaggio nei confronti dei rivali, oppure - nel caso delle formazioni meno tagliate per questo tipo di prove - di evitare di pagare troppo. La Garmin ha comandato la tappa dal primo intertempo, posto dopo 9 dei 33 km totali, al traguardo; e ha lanciato in maglia rosa il suo Ramunas Navardauskas, primo lituano della storia a ergersi in vetta al Giro, e molto tenace nel finale, quando, avendo esaurito le energie, è rimasto attaccato praticamente coi denti al trenino dei compagni. Ottima e sorprendente la Katusha 2ª, a 5": Joaquim Rodríguez, capitano del team, è ora decimo della generale e primo dei big. Il catalano ha 7" su Cataldo e Pinotti, quindi 10" su Kreuziger, 17" su Basso, 28" su Urán, 39" su Schleck, 49" su Cunego, 52" su Scarponi, 1'19" su Pozzovivo, 2'03" su Rujano e 2'13" su Gadret a 2'13". Non saranno magari i distacchi su cui si deciderà il Giro, ma - come si suol dire - meglio averli di vantaggio che di svantaggio. Gli italiani, senza infamia e senza lode: la Liquigas non ha demeritato (7ª), ma non ha fatto tanto meglio della Lampre (12ª): 26" il ritardo di Basso e compagni, 34" quello di Scarponi, Cunego e soci. E questo ci aiuta anche a visualizzare il grande equilibrio che c'è stato alle spalle delle prime due di ieri: dall'Astana terza alla Lampre dodicesima, abbiamo 10 squadre (tra cui anche la RadioShack di Schleck) in 12", come dire che, sì, un piccolo particolare in gara poteva dare una forma tutta diversa all'esito (terzo non è come dodicesimo, in effetti), ma anche che la cronosquadre non era poi così determinante nell'economia del Giro. Nulla che già non sapessimo, ma ora ne abbiamo la conferma ufficiale. Resta da dire della BMC dell'ex maglia rosa Phinney: il giovane americano, infortunatosi al piede tre giorni fa, ha rallentato i suoi, che per aspettarlo non hanno potuto dar fondo a tutto quello che avevano. Taylor ha così perso la leadership (è ora a 13" da Navardauskas), ma resta il personaggio di quest'avvio di Giro.