Marco Grassi HERNING La vittoria di Taylor Phinney, la vittoria della pista.

Grandefolla ai lati della strada, e grande lotta tra specialisti del cronometro per il successo: il lituano Navardauskas ha tenuto a lungo la testa della classifica, ed è stato un italiano a superarlo: Manuele Boaro, vicecampione nazionale contro il tempo, ha fatto meglio di 7" rispetto al corridore della Garmin. Purtroppo per il veneto, gli uomini venuti dalla pista sono stati ancora più efficaci: subito dopo la sua prestazione, è stato il britannico Geraint Thomas (3 Mondiali e 1 Olimpiade nell'Inseguimento a squadre in carriera) a fare meglio, di 6"; a sua volta il corridore della Sky è stato superato da Taylor Phinney, americano classe '90, vissuto a lungo in Italia, due volte Campione del Mondo nell'Inseguimento individuale; Phinney ha fermato i cronometri sui 10'26" (9" meglio di Thomas), ed è stato l'unico ad aver superato i 50 km/h di media. Poco dopo, il terzo pistard da podio, il danese Alex Rasmussen (incitato da tutto il pubblico di casa), si è inserito tra Thomas e Boaro, spingendo l'italiano fuori dalla top 3 di giornata. Phinney prende così la prima maglia rosa del Giro 2012, e oggi la difenderà (è anche velocino) nella seconda tappa, sempre da Herning a Herning, frazione da sprinter - sempre che il vento sul percorso non provochi frazionamenti. Molto interesse riscuote ovviamente la lotta tra gli uomini di classifica: tra di essi, il migliore è stato Hesjedal, 17° di tappa a 29" da Phinney: il canadese ha preceduto di 2" l'abruzzese Dario Cataldo, di 7" Roman Kreuziger, di 10" un ottimo Ivan Basso, di 14" un inatteso (a questi livelli in una crono) Joaquim Rodríguez, di 26" il lucano Domenico Pozzovivo, di 30" Fränk Schleck, di 34" Damiano Cunego. Sorprende la controprestazione di Michele Scarponi, che ha chiuso in 135esima posizione, a 1'06" dal vincitore e a 37" da Hesjedal: anche il compagno Cunego ha fatto meglio di lui, e solo uno spento Rujano gli è arrivato dietro (di 1") tra i protagonisti della generale.