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La storia della Roma va in pensione

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StaseraGiorgio Rossi dice basta: dopo cinquantacinque anni al fianco della sua Roma è arrivato il momento di godersi il meritato riposo. L'arrivo alla pensione partendo dal quel 1957, quando firmò il primo contratto, passando per decine tra allenatori e calciatori. Un ruolo, quello del massaggiatore, trasformatosi negli anni nel simbolo dellamore e fedeltà per i colori giallorossi. Troppi gli aneddoti da ricordare e raccontare, di una vita intera passata con il lupetto cucito sulla giacca. «Finalmente Bruno Conti smetterà di dirmi "Attento al postino!". Perché se arrivava la lettera voleva dire che eravamo stati cacciati». Lontano dalle luci della ribalta, ha costruito una carriera da onesto e serio professionista. Da Losi a Totti passando per Di Bartolomei, c'è un ricordo legato a chiunque abbia indossato quella maglia. «Giorgio Rossi farà l'ultima partita con la Roma, per me è incredibile vederlo fare ancora il suo lavoro», le parole di Luis Enrique, tra gli ultimi a conoscerlo e comunque colpito dal personaggio. Oggi con il Catania un pezzo di storia se ne andrà: il giorno in cui il suo grande amico Totti taglierà il traguardo delle 500 presenze in campionato. Sarà lo stesso capitano a premiare con una targa il fido compagno di una vita, sempre vicino ogni domenica qualche minuto prima del riscaldamento. Ci sarà tutta la squadra, tra gli altoparlanti dell'Olimpico che grideranno forte il suo nome. «La mia carriera - dice Giorgio - è stata splendida e fortunata, servirebbe troppo tempo per ringraziare tutti. Per scaramanzia griderò anche questa volta prima del fischio d'inizio: "Forza Roma, sempre forza Roma"». Non poteva essere altrimenti.

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