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Simone Pieretti Nonostante il successo c'è poco da essere allegri: il Milan vince a Siena grazie a una doppietta di Ibrahimovic, e ai gol di Cassano e Nocerino, ma le notizie che arrivano da Novara rendono amara la domenica rossonera.

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Sorrideil Siena, perché, nonostante la sconfitta casalinga, ha modo di mantenere otto punti di vantaggio sul Lecce, e sette sul Genoa, rispettivamente sconfitte da Parma e Bologna. Sarebbe una salvezza meritatissima - quella dei senesi - Procura federale permettendo. Nel Milan c'è Cassano dal primo minuto, difesa incerottata priva di Nesta e Thiago Silva, in mezzo al campo torna Gattuso, Boateng gioca a ridosso delle due punte. Il Siena gioca in maniera aggressiva: baricentro alto e pressing a tutto campo. La squadra di Sannino, forte di una buona posizione di classifica, affronta il Milan a viso aperto senza troppa pressione addosso. Per i rossoneri, al contrario, è una sfida vitale, nella quale la ricerca del gol diventa asfissiante. Cassano non riesce a finalizzare l'azione dopo un ottimo scambio con Boateng. Ibrahimovic non appare in giornata: lo svedese sbaglia un paio di controlli elementari, si innervosisce, perde palloni facilmente gestibili. Ma è solo un'impressione. In due minuti il centravanti cambia la partita. Al 26' lo svedese affonda sulla destra e mette al centro un pallone che Brkic non trattiene: Cassano è lì, e non perde l'occasione di tornare al gol. Il barese sorride, si fa il segno della croce, poi va in panchina ad abbracciare il dottor Tavana, l'uomo a cui deve la vita. Cento secondi dopo Cassano serve Ibrahimovic che controlla in area ed esplode un sinistro che si infila sotto la traversa. La squadra di Allegri mette in cassaforte i tre punti nella prima mezz'ora di gioco, annichilendo le aspettative dei toscani. Il Siena resta in campo in maniera ordinata, ma i toscani, sotto di due gol, perdono motivazioni, pur avando allo scadere l'occasione per riaprire la partita con Destro che, all'interno dell'area di porta, spara a salve lisciando clamorosamente il pallone dopo una disattenzione della retroguardia milanista. Nella ripresa la squadra di Sannino riprende a giocare con maggior vigore, il Milan controlla senza troppi affanni. Al 6' Brienza cerca la soluzione personale con un tiro mancino che finisce sopra la traversa. Dopo un quarto d'ora Allegri toglie Muntari inserendo Aquilani, dall'altra parte il Siena manda in campo Bogdani per dare più consistenza al reparto offensivo. La partita vive momenti di noiosa staticità, il ritmo è basso, c'è poca intensità. Poi torna a essere piacevole. Al 23' Ibrahimovic impegna Brkic con un gran destro, il portiere si salva in angolo. Due minuti dopo Ibrahimovic mette Aquilani nelle condizioni di battere a rete, ma il centrocampista romano non sfrutta a dovere l'assist di tacco dello svedese. Nell'area opposta Destro cerca il secondo palo con una conclusione a girare che esce abbondantemente al lato. Il centravanti senese è ancora protagonista al 35' quando impegna con una conclusione ravvicinata Abbiati. Il portiere, dopo la respinta, è costretto a capitolare sul tiro ravvicinato di Bogdani. Siena uno, Milan due. I rossoneri ripartono immediatamente. Allo scadere Nocerino fa quaranta metri palla al piede, supera in dribbling due difensori, e mette alle spalle di Brkic. Ma non è finita: nei secondi di recupero Cassano ipnotizza Vergassola, e serve a Ibrahimovic un pallone da recapitare in rete. Lo svedese non fa complimenti griffando il ventiseiesimo gol in campionato. Siena uno, Milan quattro: Lo scudetto sembra lontano, ma il Milan non si arrende.

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