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La caduta degli dei in Champions

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Messi e Ronaldo sbagliano i rigori decisivi, Mourinho eliminato Fuori anche Guardiola che oggi potrebbe dire addio al Barcellona

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Ladecima coppa dei campioni, s'intende. Il Real Madrid saluta il sogno Champions League, e dopo Guardiola se ne va a casa anche Mourinho, due dei padroni della Champions (hanno vinto le ultime tre edizioni). Dopo Messi, anche Cristiano Ronaldo fallisce un rigore decisivo: il triste destino sportivo li abbraccia entrambi, dopo aver dato loro fama e gloria. Si sono fermati a undici metri dall'ennesima finale, dall'ennesimo sogno, frenati dall'adrenalina che spesso fa brutti scherzi. La Hall of Fame é piena di fuoriclasse che - almeno una volta - hanno avuto modo di fallire un rigore. Errori dal dischetto a tinte tricolori ci riportano proprio in Spagna, - sempre a Madrid - nella calda estate del 1982, dove Cabrini sbaglia nella finalissima contro la Germania. E si devono ancora asciugare le lacrime di Franco Baresi che, insieme a Roberto Baggio, fallì l'esecuzione decisiva a Pasadena nel 1994 consegnando la coppa del Mondo nelle mani del Brasile. E proprio in Brasile non dimenticano ancora il giorno in cui, gli errori di Zico e Socrates determinarono l'eliminazione dal Mondiale messicano. Nell'occasione, sbagliò anche Platini. E Maradona? C'é anche lui. Tolosa, ottobre 1986. L'errore dal dischetto dell'argentino estromette il Napoli dalla Uefa. «I rigori li sbaglia solo chi ha il coraggio di tirarli» disse «El Pibe de Oro» gonfiando il petto negli spogliatoi. Il rigore é un atto di coraggio, per questo il capitano madridista Casillas ha reso onore ai suoi compagni su Twitter. «Vi ringrazio tantissimo per il coraggio mostrato in un momento così difficile. Siete grandi». Cristiano Ronaldo e Messi sono quindi in buona compagnia. Il portoghese si dovrà accontantare della vittoria nella Liga, per l'argentino l'unico obiettivo resta la coppa del Re da contendere al Bilbao del connazionale Bielsa che potrebbe diventare il suo prossimo allenatore al Barcellona. Oggi Guardiola incontrerà la squadra, poi comunicherà alla stampa la propria decisione: l'impressione é che il rapporto col club catalano sia arrivato ai titoli di coda. Per la panchina sono in corsa anche l'attuale ct della Francia Blanc e il tecnico dell'Olympiakos Valverde. Chi é sicuro di restare a Madrid é Jose Mourinho, fresco di prolungamento contrattuale per altri due anni, e ancora desideroso di rivendicare le proprie ragioni. «È un privilegio allenare il Real che negli ultimi due anni é arrivata sempre in semifinale di Champions - sottolinea lo Special One - io ci sono arrivato sei volte negli ultimi otto anni, e forse ho fatto un errore. Il mio errore é quello di voler puntare a tutto. Nel 2007, con il Chelsea, sono stato eliminato dal Liverpool: noi eravamo in corsa per la Premier, loro non avevano più nulla da chiedere. Si presentarono undici riserve in campionato, arrivando a giocarsi la semifinale con tutti i titolari belli, freschi, e riposati. Io gioco per vincere, sempre. Ma forse é un errore». Il portoghese usa l'ironia, ma attacca coloro che hanno stilato il calendario della Liga, inserendo la sfida del Classico tra le due date in cui erano già state programmate dall'Uefa le semifinali di Champions League. Per lo stesso motivo, il presidente del Napoli De Laurentiis, lo scorso anno abbandonò gli studi di Sky dov'era in corso la compilazione dei calendari. Servirebbe maggior attenzione da parte delle Leghe per tutelare le squadre impegnate in Europa: più programmazione, e meno rigore. Sono d'accordo anche Messi e Ronaldo.

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