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Simone Pieretti Un morso del Boa tiene ancora in vita il Diavolo.

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Lasquadra rossonera soffre, pur giocando negli ultimi venti minuti in superiorità numerica, ma alla fine trova la giocata vincente grazie al solito Ibrahimovic che si inventa un assist volante. Allegri nella sfida contro la squadra ligure non scende a compromessi. Lascia a casa per scelta tecnica Seedorf e Robinho, lancia dal primo minuto El Shaarawy e inserisce Emanuelson sulla trequarti. Ancora rinviato l'esordio di Cassano dal primo minuto: il barese è in panchina. Si parte. Il Milan si affaccia dalle parti di Frey dopo appena quattro minuti con un sinistro sbilenco di Muntari. La replica della formazione rossoblù è affidata a un destro di Kucka intercettato con un braccio da Nesta: il tocco é evidente - da regolamento sarebbe rigore - ma l'arbitro Gervasoni lascia correre tra le proteste genoane. La squadra di Allegri preme, il Genoa cerca di chiudere ogni spazio. Al 22' Sculli è provvidenziale nel mettere in angolo un cross di Nocerino indirizzato verso Ibrahimovic. Alla mezz'ora ci prova El Shaarawy, con un affondo sulla destra e un assist che non arriva a destinazione. Muntari ha sulla testa un buon pallone, ma il mediano non riesce a capitalizzare l'occasione. Al 36' Ibrahimovic spara a salve calciando sulla barriera una punizione da posizione invitante. Dall'altra parte Yepes è provvidenziale nell'intercettare un passaggio di Jankovic per Birsa. La partita resta bloccata, senza sussulti; Van Bommel, Muntari e Nocerino non riescono a produrre gioco, Emanuelson è latitante, El Shaarawy e Ibrahimovic abbandonati al loro destino. Sulle corsie esterne Antonini e Abate non accompagnano mai le azioni offensive della squadra. Il Genoa fa muro, non esce, resta blindato nella propria metà campo. Abbiati è inoperoso. Nella ripresa si riparte con gli stessi uomini. Palacio prova a scappare verso Abbiati, Nesta recupera in extremis e blocca l'iniziativa dell'argentino. Allegri ridisegna la squadra dopo cinque minuti togliendo El Sharawy e Van Bommel per Boateng e Cassano. È un Milan col tridente, con Muntari chiamato ad agire davanti alla propria difesa. Al 6' Frey respinge un sinistro esplosivo di Ibrahimovic, dieci minuti dopo Biondini riesce a «murare» una conclusione a botta sicura di Boateng. Ora la formazione rossonera preme. Emanuelson - ben assistito da Ibrahimovic - calcia trovando sulla propria strada Belluschi. Jankovic interviene scorrettamente su Abate: già ammonito, va sotto la doccia e il Genoa rimane in dieci uomini ad arginare l'assalto milanista. Al 28' Cassano inventa, Abate rifinisce e Yepes conclude: Frey si salva coi piedi. Al 31' Cassano va vicinissimo al gol con un destro dal limite che esce di un soffio. Quando le notizie da Cesena lasciavano immaginare un mesto ritorno all'Inferno per il Diavolo, Boateng riportava tutti in Paradiso: cross dalla sinistra di Emanuelson, tocco magico al volo di Ibrahimovic, e destro ravvicinato di Boateng. Il segnale che arriva dallo stadio di San Siro è forte: il campionato non è ancora finito.

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