Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Prandelli in campo contro l'omofobia

default_image

  • a
  • a
  • a

IlChelsea pareggia al Camp Nou e conquista la finale di Champions. Non ha vinto la squadra più tecnica, non ha vinto la squadra più forte: ha vinto la squadra con più cuore che, con un uomo in meno (espulso Terry al 37' pt), ha saputo resistere agli attacchi di un avversario straordinariamente tecnico, ma fiaccato nelle energie fisiche e mentali. Il Barça esce tra gli applausi dei centomila dello stadio. I catalani pagano un errore dal dischetto di Messi in avvio di ripresa che avrebbe potuto indirizzare la partita in maniera differente. Lo spartito é stato identico all'andata, col Chelsea impegnato unicamente a distruggere le trame dei campioni d'Europa. In avvio Valdes esce alla disperata per fermare Drogba, e ne fa le spese Piquè. Al 19' il primo squillo del Barça: Fabregas di tacco serve Messi che calcia di prima intenzione trovando un reattivo Cech. Il Barcellona spinge, pressa in ogni zona del campo. Gli inglesi ci mettono fisico, mestiere e tanto temperamento. Quando la squadra di Di Matteo entra in possesso di palla, fa fatica a salire. Al 35' il Barcellona passa: Dani Alves vede l'inserimento di Fabregas, il cross al centro é raccolto da Busquets che mette dentro a porta vuota. Uno a zero. Il discorso qualificazione torna in perfetto equilibrio. Poi la follia di Terry colpisce Sanchez con una ginocchiata volontaria: cartellino rosso! Il Barcellona, già padrone assoluto, trova ancor più coraggio. Al 43' arriva il raddoppio: affondo centrale di Messi, palla sulla sinistra per l'inserimento di Iniesta che infila Cech sul secondo palo. Barcellona due, Chelsea zero. Al Camp Nou inizia la festa, ma gli inglesi non muoiono mai. Allo scadere del primo tempo, come all'andata, Lampard si inventa una giocata magistrale per Ramires che si presenta da solo davanti a Valdes, e lo supera con un pallonetto morbidissimo. Ora il Chelsea ha la qualificazione in tasca. Si riparte, con Drogba schierato come terzino. Ed il Barcellona guadagna subito un rigore proprio per un intervento dell'attaccante ivoriano ai danni di Fabregas. Messi fallisce la trasformazione calciando sulla traversa. Sanchez - di testa - non sfrutta al meglio un cross di Dani Alves, poi Cech sfrutta tutta la sua stazza per chiudere lo specchio della porta a Cuenca. La partita si accende, fioccano i cartellini gialli: Cech, Ramires, Messi, Iniesta, Lampard. Busquets perde l'equilibrio al momento di calciare. Il cronometro corre velocemente, le idee dei catalani iniziano ad appannarsi. All'82' Messi colpisce il palo con un sinistro dal limite appena sfiorato da Cech. Al novantesimo Mascherano ci prova dal limite trovando ancora il portiere sulla propria strada. Ma i colpi di scena non sono finiti. A tempo scaduto Torres fa 60 metri palla al piede, si presenta da solo davanti a Valdes, lo supera, e mette dentro a porta vuota: 2-2. Chelsea in finale. Ha vinto il calcio all'italiana, e la capacità tattica di un giovane allenatore che farà strada: Di Matteo é già nella storia.

Dai blog