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Lazio, la Champions dipende solo da te

Il presidente della Lazio Claudio Lotito

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Basta calcoli, inutile continuare a fare tabelle e sperare nei passi falsi delle dirette concorrenti, la Lazio deve pensare solo a se stessa. Dopo ogni partita i tifosi diventano professori di matematica alla ricerca del teorema migliore e forse anche la squadra comincia a gestire l'esiguo vantaggio conquistato nelle prime 33 partite di campionato. E questo è un errore imperdonabile perchè, solo rischiando, si può agguantare l'agognato terzo posto. Calendario a parte, le cinque formazioni in lizza non hanno continuità, non sembrano al topo della condizione, quindi è inutile pronosticare filotti magici di vittorie da parte di chiunque. Più probabile che si arrivi al 13 maggio in volata ma i biancocelesti hanno ancora tre punti di vantaggio sull'Udinese e uno scontro diretto da giocare, quattro sul Napoli (sono cinque reali proprio grazie alle sfide contro la squadra di Mazzarri), cinque sulla Roma (sei reali per lo stesso motivo) e sempre sei sull'Inter. Ci sono ancora tanti incroci pericolosi anche se la giornata che potrebbe essere decisiva è quella del weekend con Udinese-Lazio e Roma-Napoli. Antonio Candreva, piacevole sorpresa delle ultime partite, si fa portavoce del pensiero dello spogliatoio concentrato sull'impegno di domani a Novara senza tenere l'orecchio alla radiolina nel corso della giornata (i biancocelesti giocheranno alle 12.30, il resto della partite nel corso del pomeriggio: «Facciamo la corsa su noi stessi senza guardare le altre perché, se otteniamo risultati positivi nelle prossime partite, il terzo posto non ce lo toglie nessuno». Scelta condivisibile, la Lazio è padrona del suo destino anche se si presenta al passaggio decisivo della stagione senza troppi titolari e con un problema grandissimo: il gol. Solo dieci segnati nelle ultime otto gare nelle quali non c'è stata neppure una rete degli attaccanti. Il 26 febbraio, sigillo di Klose contro la Fiorentina, poi il vuoto delle punte biancocelesti. Nella speciale classifica è in testa Mauri con tre gol, poi con uno Ledesma, Candreva, Hernanes, Diakitè, Scaloni, Matuzalem e un'autorete: grazie a loro il digiuno degli attaccanti è meno pesante anche se ha condizionato in modo decisivo il rendimento generale che è valso tre vittorie e un pareggio in questo mini-ciclo che parte dall'ultima perla di Klose. Reja è costretto in questo momento ad aggrapparsi al rientro di Kozak, alla grinta di Rocchi, apparso peraltro lontano parente del centravanti dinamico e pungente ammirato a febbraio prima dell'infortunio, e al giovane Alfaro che finora non ha dato segnali di vita. Ma, nonostante questi problemi, tra 24 ore sul sintetico di Novara, c'è un passaggio decisivo del campionato della Lazio: conta solo vincere per allontanare le concorrenti e rendere meno decisiva la trasferta di domenica a Udine.

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